Di Silvio Giampieri
RIPATRANSONE – Nell’arco del fine settimana in cui la chiesa ricorda l’Ascensione del Signore, la comunità parrocchiale di Ripatransone ha vissuto un’esperienza particolare, ricevendo la gradita visita dei seminaristi del primo biennio del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI” di Ancona.
L’attività è stata pensata in un programma più vasto di tirocini pastorali che vanno a toccare le parrocchie di provenienza dei vari giovani, offrendo così l’opportunità di conoscere dall’interno le più diverse dinamiche ecclesiali di tutte le Marche.
Ecco quindi spiegato il motivo che ha condotto un gruppo di quindici ragazzi, accompagnati dal Vice Rettore Don Francesco Savini di Senigallia, ad aggirarsi per le vie del centro storico Ripano per familiarizzare con la realtà di fede del luogo.
Un momento pastoralmente significativo lo si è vissuto nel pomeriggio di Sabato quando i giovani si sono recati nei vari gruppi di catechismo per aiutare il percorso di preparazione ai sacramenti dei più piccoli, arricchendolo con una testimonianza della loro esperienza di vita cristiana.
Per questa particolare occasione è stato poi proposto ai ragazzi più grandi di ritrovarsi nella chiesa di San Michele Arcangelo, dove all’ascolto del Vangelo si è intrecciato il racconto della storia vocazionale di un seminarista, seguito da alcuni istanti di riflessione personale ed un gesto di affidamento di ciascun convenuto, che ha consegnato simbolicamente una propria domanda al Signore.
La giornata di Domenica è proseguita poi con l’animazione liturgica e musicale delle messe parrocchiali, portando nelle varie assemblee un tocco di particolare vitalità oltre che la testimonianza.
Queste due giornate, seppur per breve tempo, hanno suscitato la viva emozione dei giovani Ripani che hanno potuto conoscere dei ragazzi come loro innamorati di Cristo e disposti ad impegnarsi alla Sua sequela.
Al contempo anche il gruppo dei seminaristi ha fatto rientro in sede felice della conoscenza di una nuova e vivace realtà ecclesiale, sperimentando così la bellezza del dono gratuito e dell’arricchimento reciproco.
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