DIOCESI – Riproniamo l’intervista realizzata a Padre Gabriele Di Nicolò per comprendere alcune tematiche importanti legate alla magia.
Che cosa si intende per fenomeni magici?
Se qualcuno volesse elencare tutte le superstizioni, pratiche, credenze, magie presenti nelle differenti culture umane, l’elenco sarebbe lunghissimo. Ogni cosa, essere o evento può portare fortuna, sfortuna, avere effetti positivi o negativi. Assistiamo oggi ad un impressionante ritorno delle pratiche magiche, per cui l’uomo d’oggi e soprattutto il credente si trova di fronte ad una vera e propria sfida.
Non va inoltre dimenticato che ogni comportamento umano è sempre complesso e composito, e pertanto difficile da decifrare nelle sue motivazioni ed espressioni.
Esistono varie forme di magia?
C’è la magia imitativa, secondo la quale il simile produce il simile: il versare dell’acqua per terra, porterà la pioggia, trafiggere gli occhi di un pupazzo accecherà o farà morire la persona da esso rappresentata…
C’è la magia contagiosa, in base a cui il “contiguo” agisce sul “contiguo” oppure una parte sul tutto, in cui è sufficiente mettere in contatto due realtà animate o inanimate, perché una forza benefica o malefica si trasmetta dall’una all’altra parte: così “il toccare ferro” o il “gettare sale” terrà lontano da influssi negativi o da iettature in relazione a virtù speciali affidate a questi elementi.
Esiste la magia incantatrice, la quale attribuisce un potere particolare a formule e azioni simboliche, ritenute capaci di produrre degli effetti evocati o da esse indicati (cfr. CET, 6).
Esiste la magia bianca e quella nera, le quali tendono a ricercare il contatto con forze occulte, considerate superiori al singolo uomo, ma possono essere manipolate e controllate accrescendo la potenza del mago e dei suoi seguaci. Lo scopo per cui si vogliono acquisire i poteri magici può essere materiale (acquisizione della ricchezza o del dominio sulle altre persone) o nobili (miglioramento di se stessi e dell’umanità. Per raggiungere tali fini si mobiliteranno soprattutto una serie di divinità intermedie – spiriti, angeli, demoni, fluidi, energie, potenze…).
Da un punto di vista Cristiano come è vista la magia?
Da un punto di vista cristiano nessun tipo di magia è accettabile, ma tutte sono da respingere come contrarie alla fede, dice infatti il Catechismo della Chiesa cattolica: 2116 Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che “svelino” l’avvenire [Cf Deuteronomio 18,10; Geremia 29,8 ]. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.
2117 Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo – fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l’invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento della credulità altrui.
Occorre per altro stare in guardia da ogni inganno: diversi maghi/e ad es. ostentano nei loro studi e magari anche nei loro siti Internet immagini di Gesù, della Madonna, dei Santi (es. Padre Pio) e perfino affermano di radunare gruppi di preghiera e riportano testimonianze di persone che dicono di essere state da loro guarite e liberate. L’ingenuità e la scarsa conoscenza della Bibbia e dell’insegnamento della Chiesa portano molti a cadere in questo inganno e a rivolgersi a tali operatori dell’occulto pensando addirittura che siano persone “di Dio”. Perciò occorre avere discernimento, occorre conoscere quanto dice la Parola di Dio a riguardo (ad es. il Capitolo 18 del Libro del Deuteronomio è molto chiaro, ma anche Apocalisse 21,8; 22,15 e Levitico 19,31; 20,6) e quanto insegna la Chiesa ad es. attraverso il Catechismo e altri interventi del Magistero. La frequentazione di tali persone, non solo è atto contro la fede (come detto sopra), ma spesso fa entrare in qualche modo in contatto con le forze del male, con tutte le conseguenze negative che ne possono derivare.
Quali sono dunque le cause della diffusione delle pratiche magiche?
Varie, complesse e complementari sono le cause:
- “L’ignoranza religiosa è, senza dubbio, la causa principale delle deviazioni in questo campo” (CEC, 3). Se scende la vera Fede, sale la superstizione!
- Esiste “una grave carenza d’evangelizzazione che non consente ai fedeli di assumere un atteggiamento critico nei confronti di proposte che rappresentano solo un surrogato del genuino senso religioso e una triste mistificazione dei contenuti autentici della Fede” (CET, 3).
- Il marcato soggettivismo culturale, che caratterizza il nostro tempo, favorisce la diffusione di credenze vaghe sincretiste, per cui ognuno sceglie dai vari ambiti religiosi o filosofici quegli elementi che ritiene a lui congeniali. Nello stesso tempo favorisce la sequela di capi carismatici che promettono sollievo dal male fisico, psichico o morale e si presentano come rassicuranti punti di riferimento.
- Non va dimenticato che viviamo in un mondo in frantumi, ove risulta essere diffuso il «credere senza appartenere» o il «credo, a modo mio».
- L’esaltazione della dimensione emotiva e un diffuso senso d’angoscia inclinano verso una religiosità fortemente emozionale e magica e spingono alla ricerca dello straordinario, di esperienze gratificanti e di sensazioni di benessere fisico e psichico.
- C’è anche la situazione di alcuni movimenti religiosi i quali rifiutano la Chiesa, secondo la formula “Cristo sì, Chiesa no”; altri vogliono sostituirsi alla Chiesa, affermando “noi siamo la Chiesa”.
- L’esistenza di tali fenomeni indica che “vi sono dei bisogni spirituali che non sono stati identificati, oppure che la Chiesa e altre istituzioni religiose non hanno percepito o a cui non hanno saputo rispondere. Sono un sintomo dello stato di crisi, specialmente di persone fragili come i giovani alla ricerca dell’assoluto o di ideali, o gli adulti che sono in crisi nei confronti della loro religione o della società” (cfr. CFA).
- Non va in particolare dimenticato né sottovalutato il sempre grande influsso e l’azione costante del “padre della menzogna” (Gv 8,44), il Diavolo, il quale – come insegna la Scrittura – tenta in tutti i modi di deviare l’uomo dalla verità e condurlo all’errore e al male (1Pt 5,8), nonostante la sconfitta subita con la venuta del Figlio di Dio nel mondo e il trionfo glorioso della sua Risurrezione (cfr. Fil 2,9-11). “Un nemico ha fatto questo”, dice il padrone ai suoi servi nella parabola della zizzania (Mt 13, 28). Il Diavolo – come c’insegna l’Apocalisse sino alla fine dei tempi userà tutti i suoi poteri e la sua sagacia per ingannare i battezzati ed ostacolare la piena attuazione del progetto salvifico di Dio sul mondo.
- D’altra parte occorre essere cauti nel giudicare la magia come un effetto diretto – sempre ed in ogni circostanza – del Demonio. Se infatti l’esistenza e l’azione del Demonio sono chiaramente affermate dalla Dottrina della Chiesa, non si può infatti innescare la tendenza a demonizzare tutto.
- Nella magia si vuol dominare le forze occulte attribuendosi un potere sovrumano, sul creato, sul presente, sul futuro, sugli altri (persone o cose), sugli avvenimenti, sui defunti. In tal modo si tenta di impadronirsi di Dio, del suo potere, cercando di sostituirsi a Lui. “La magia implica una visione del mondo che crede all’esistenza di forze occulte che influiscono sulla vita dell’uomo e sulle quali l’operatore (o il fruitore ) di magia pensa di poter esercitare un controllo mediante pratiche rituali capaci di produrre automaticamente degli effetti; il ricorso alla divinità – quando c’è – è meramente funzionale, subordinato a queste forze e agli effetti voluti” (cfr CET).
- Non poche volte inoltre si tende a sfruttare volutamente o inconsciamente, gratuitamente o a pagamento, la credulità e l’ingenuità di non poche persone, sfruttando talvolta l’effetto placebo. Molte pratiche sono frutto di imbroglio a fine di lucro.
- Non manca chi vede in tali fenomeni il risveglio religioso o il ritorno del sacro. Ma certamente non si tratta del vero sacro, e tanto meno del sacro cristiano.
- All’origine di certi fenomeni ci possono essere anche aspetti paranormali, e cioè fenomeni naturali che, essendo attualmente poco o per niente conosciuti, sono erroneamente attribuiti all’ambito soprannaturale. In altri casi, alcuni fenomeni trovano a tutti gli effetti una spiegazione psicologica, psichiatrica, neurologica o psicanalitica.
Quali le conseguenze del diffondersi delle pratiche magiche?
- “La Fede cristiana risulta adulterata, in quanto viene offuscata la Signoria dell’Unico Signore, che si è rivelato al suo popolo, l’onnipotenza di Dio, la si svuota di fatto, ponendo gli accanto creature e «poteri» che ne prendono il posto e si pongono in alternativa a Lui” (CEC, 9).
- “Si ha il rifiuto di un Dio personale e libero: il credere all’esistenza di forze occulte che influiscono sulla vita e sulle quali l’operatore (o il fruitore) di magia pensa di poter esercitare un controllo; il ricorso alla divinità, quando c’è, è meramente funzionale, subordinato a queste forze e agli effetti voluti. La magia non ammette, infatti, alcun potere superiore a sé, essa ritiene di poter costringere gli stessi «spiriti» o «demoni» evocati a manifestarsi e a compiere ciò che essa richiede. Essa non si riferisce a Dio, al Dio personale della Fede, alla sua provvidenza sul mondo, ma piuttosto a forze occulte impersonali […] da queste forze ritiene di difendersi con il ricorso a gesti di scongiuro e ad amuleti, o presume di capirne i benefici con formule di incantesimo, filtri o azioni collegate agli astri, al creato o alla vita umana.
- Tutto questo costituisce una deviazione del senso religioso ed un tentativo di sostituirsi a Dio esercitando la propria volontà di dominio e potenza sugli eventi, sulla natura e il prossimo, anziché assumere un atteggiamento umile di richiesta e supplica nella preghiera. Sembra qui risuonare l’antica e nota voce del serpente che disse ai nostri progenitori: «…diventereste come Dio»(Gen 3,5).
- In particolare «La magia nera rappresenta una colpa gravissima […] una deviazione della verità rivelata [. .] contraria alla fede e al culto esclusivo a Cristo Gesù, unico Redentore e Signore dell’uomo [. . .] . Essa è in contrapposizione alla vera professione del credente ed è pericolosa per la salvezza»” (CET, 12).
Che fare per eliminare o diminuire tali pratiche inaccettabili?
Il documento del Cem offre alcune utili indicazioni pastorali:
- “la Chiesa, e in essa le singole comunità faranno opera di prevenzione nella misura in cui torneranno al cuore della vita cristiana, nei suoi aspetti autentici di dottrina e di vita, la catechesi, la preghiera, la liturgia, la carità e la comunione”;
- occorre richiamare la insostituibile centralità di Gesù Cristo: “Noi Vescovi ribadiamo l’assoluta e insostituibile verità per cui il Padre ha costituito Cristo «al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e denominazione e di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa» (Ef 1, 21-23). Chi ha incontrato il Signore Gesù non ha bisogno di cercare la salvezza altrove.
L’esperienza insegna che, per tenere lontani da superstizione, magia, spiritismo e dallo stesso satanismo, a nulla valgono i richiami, i ragionamenti, i rimproveri, le proibizioni dei pastori di anime, se non c’e una Fede ferma e solida in Gesù Cristo. Certo, a confronto di promesse brillanti e mirabolanti da parte del mondo, il cristiano deve annunciare Cristo, la sua Croce e la sua Risurrezione. Un confronto perdente? S. Paolo diceva di no. E lo faceva sulla parola di Gesù: «Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto!» (Gv 16, 33); - è necessario riaffermare ciò che è essenziale per la nostra Fede, e cioè che solo il Signore Gesù ha vinto il maligno, libera da ogni paura e dalla ricerca di mezzi magici per affrontare le difficoltà della vita”;
- per conoscere Gesù Cristo è importante la catechesi, specie per i giovani e adulti. “Essa deve aiutare la fede perché non sia un vago sentimento di Dio e di bontà fraterna, ma cresca nella consapevolezza del Mistero di Cristo, della Chiesa e di tutte le Verità della Fede Cattolica, così da essere in grado di giudicare correttamente i fatti della vita e la storia.
In questa prospettiva, è necessario promuovere maggiormente la conoscenza della Bibbia e dei testi del Magistero della Chiesa. La stessa Liturgia è fonte permanente da valorizzare in ordine alla costante crescita della Fede cristiana”;
- occorre rispondere meglio “al bisogno di riconoscimento, di accoglienza e di appartenenza presente nell’uomo contemporaneo segnato dalla solitudine e dall’anonimato”. Questo significa che le comunità cristiane dovranno continuamente cercare di essere veramente tali;
- le nostre comunità diventino veramente “scuole di preghiera e di vita spirituale, offrano tempi e spazi di silenzio e di raccoglimento per rispondere al desiderio diffuso di interiorità. I pastori d’anime diano importanza all’ascolto e alla direzione spirituale. Così pure dobbiamo sollecitare alla frequente celebrazione del Sacramento della Confessione e alla partecipazione assidua e convinta all’Eucaristia”;
- il cristiano non deve mai dimenticare la necessità di difendersi e lottare contro il Diavolo e ogni sua opera. Paolo VI, il 16 novembre 1972, affermava: “Oggi, uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male che chiamiamo demonio. Un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà, misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi rifiuta di riconoscerla esistente” ;
- oltre che approfondire la Fede Cattolica, occorrerà anche un lavoro di prevenzione, documentando le arti e i danni di ogni ingannevole proselitismo;
- nella formazione della Fede e della coscienza cristiana, i pastori d’anime devono spiegare che l’aderire o il partecipare anche solo occasionale o per motivi di curiosità, ai gruppi o movimenti segnalati, non è coerente con la Fede Cattolica. La Sacra Scrittura è esplicita al riguardo: “Non si trovi in mezzo a te chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore” (Dt 18, 10-12). Questi comportamenti sono incoerenti con la nostra Fede a livelli diversi, fino alla gravità morale. Non di rado possono sfociare in vere e proprie patologie; e devono essere confessati nel Sacramento della Riconciliazione.
(Tratto da un intervento del Primicerio della Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo in Roma Monsignor Raffaello Martinelli)NB: per approfondire l’argomento si leggano i seguenti documenti pontifici:
- Catechismo della Chiesa Cattolica, (CCC), nn. 2110-2117; Compendio del CCC, n. 445;
- Conferenza Episcopale Toscana (CET), A proposito di magia e di demonologia. Nota Pastorale (15 aprile 1994);
- Conferenza Episcopale Campana (CEC), lo sono il Signore vostro Dio. Nota pastorale a proposito di superstizione, magia, satanismo;
- Conferenza Episcopale Marchigiana (CEM), Disposizioni pastorali circa i fenomeni della superstizione, della magia e dei nuovi movimenti religiosi (3 giugno 2001);
- Card. Francis Arinze (Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso) (CFA), Relazione generale al Concistoro. straordinario, 1991;
- Mons. Giuseppe Casale, Nuova religiosità e nuova evangelizzazione, Lettera Pastorale del 6 marzo 1993, Piemme, 1993.