Quando “si vuole andare sia con Gesù e sia con il mondo, sia con la povertà sia con la ricchezza – ha ammonito il Papa – questo è un cristianesimo a metà, che vuole un guadagno materiale. È lo spirito della mondanità”. Per capire questo, bisogna ricordare che Gesù ci annuncia che “i primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”, cioè “quello che crede o che è il più grande” si deve fare “il servitore, il più piccolo”: “Seguire Gesù dal punto di vista umano non è un buon affare: è servire. Lo ha fatto Lui, e se il Signore ti dà la possibilità di essere il primo, tu devi comportarti come l’ultimo, cioè nel servizio. E se il Signore ti dà la possibilità di avere beni, tu devi comportarti nel servizio, cioè per gli altri. Sono tre cose, tre scalini che ci allontanano da Gesù: le ricchezze, la vanità e l’orgoglio. Per questo sono tanto pericolose, le ricchezze, perché ti portano subito alla vanità e ti credi importante. E quando ti credi importante ti monti la testa e ti perdi”. La strada indicata dal Signore, ha proseguito, è quella dello “spogliamento”, come ha fatto lui: “Chi è primo fra di voi si faccia il servo di tutti”. Anche noi, come i discepoli, “dobbiamo chiedere a Lui: ‘Ci insegni questo cammino, questa scienza del servizio? Questa scienza dell’umiltà? Questa scienza di essere gli ultimi per servire i fratelli e le sorelle?”.