Teatro - Concordia - concertoDi Gianmarco Capecci

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì 5 giugno alle ore 21:30, presso il Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto, è andato in scena lo spettacolo teatrale “Frammenti da Cechov”, tre scene tratte da varie opere del grande drammaturgo russo ed efficacemente riadattate dalla compagnia del Teatro Hamlet di Roma, ossia il gruppo che ha curato la messa in scena dell’opera in collaborazione con l’associazione culturale Il posto dietro le quinte, con la regia di Gina Merulla.

Nel primo episodio, un casuale incontro sul treno di un uomo e di una donna che si attraggono ma non possono amarsi a causa del matrimonio di interesse che lei ha contratto con un uomo ricco e anziano, non si arriva al lieto fine che ci si attenderebbe. La seconda scena non è altrettanto farsesca, e mette a nudo il rovesciamento dell’anima di un uomo che si vanta di essere un freddo predatore di donne: dopo l’ennesima conquista, tentata più per noia che per reale interesse, sarà proprio lui a struggersi per l’incolmabile lontananza dell’amata perduta. Nella terza e ultima parte una vedova inconsolabile e un burbero agricoltore che è in credito con lei si odieranno, si scontreranno, si sfideranno a duello insultandosi, picchiandosi, disprezzandosi fino ad amarsi alla follia. In ogni trama vengono messe in ridicolo sia le convenzioni sociali che la volontà (più ostentata che concreta) di superarle.

Un ottimo cast di giovani attori si muove all’interno di scene (curate da Christian Valentini) essenziali, minimaliste, fatte per non distogliere l’attenzione dagli interpreti. Su tutto lo spettacolo domina il colore nero del fondo e dei costumi, questi ultimi squarciati da lampi di colore (i gilet degli uomini e i corpetti delle donne) che scandiscono la successione delle scene: giallo per la prima, poi il blu e infine il fucsia, ad accompagnare cromaticamente e sottolineare lo stato d’animo e il ritmo dei vari episodi. Si diceva del ritmo, che è senz’altro fra le note più positive della messa in scena molto ben diretta da Gina Merulla (che è anche l’interprete femminile del secondo quadro): si parte con un andamento quasi farsesco, ma discreto (brano giallo); poi il respiro si fa più teso, commosso (brano blu); infine esplode un crescendo fragoroso (brano fucsia). La recitazione è molto curata nei dettagli, animata da movimenti ampi, tesi ma funzionali allo scopo; l’esigenza di tenere sempre alto il ritmo, coi numerosi cambi di ritmo, talvolta pregiudica la comprensione di qualche battuta ma non è un difetto: nell’arte teatrale il significato (gli stati d’animo) passa attraverso il linguaggio della recitazione, non attraverso i significanti (le parole).

Il cast: Gina Merulla, Sabrina Biagioli, Fulvio Maura, Roberto Negri; da sottolineare l’ottima prova dell’attrice sambenedettese Debora Giobbi, protagonista del terzo episodio, istrionica e materica.

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