“Se si vuole sradicare questa organizzazione di fanatici, è necessario avere una forza via terra. In queste circostanze, fare la guerra è legittima difesa”. Sono le parole di Louis Raphaël Sako, patriarca di Baghdad, rappresentante della Chiesa cattolica in Iraq e fautore del dialogo interreligioso con il mondo islamico, contenute nel suo nuovo libro pubblicato nel primo anniversario della presa di Mosul da parte dell‘Isis. Nella pubblicazione “Più forti del terrore. I cristiani del Medio Oriente e la violenza dell‘Isis” (Editrice Missionaria Italiana, prefazione Domenico Quirico) l‘autore racconta l‘affermarsi dell‘Isis in Iraq e la reazione della minoranza cristiana: “Ho molte testimonianze di giovani pronti a morire piuttosto di rinunciare alla loro fede”. Per il patriarca l‘Isis opera in maniera così violenta perché “la sua ideologia è il risultato di un lavaggio del cervello. I suoi membri sono molto chiusi e si definiscono contro tutto il resto. Sono contro la cultura. Sono contro il pluralismo. Distruggono tutto, fanno tabula rasa”. Il loro obiettivo è “svuotare non solo l‘Iraq ma anche tutto il Medio Oriente della componente cristiana”.