Di Lauretanum, foto di Don Nicola Spinozzi
DIOCESI – “Per me vivere è Cristo”… questo è stato il profondissimo tema, preso dalle parole dell’Apostolo San Paolo e affrontato dai presbiteri della nostra Diocesi in ritiro spirituale, insieme al Vescovo Carlo.
L’esperienza degli Esercizi spirituali da sempre segna il rinnovamento del cammino dell’uomo cristiano, quindi anche quello di coloro che sono chiamati ad essere animatori della realtà ecclesiale. Gli Esercizi spirituali sono un’opera di Sant’Ignazio di Loyola e costituiscono il metodo di spiritualità proprio della Compagnia di Gesù. Nel linguaggio comune e nel pensiero cattolico sono anche in generale così definite le pratiche di ritiro spirituale: un insieme di meditazioni e di preghiere in un’atmosfera di raccoglimento e di silenzio dove potrà particolarmente agire lo Spirito Santo, condotte tipicamente con la mediazione di una guida spirituale, in ordine alla purificazione del cuore, alla conversione della vita e alla sequela di Cristo, per il miglior compimento della propria missione nella Chiesa e nel mondo tutto.
Tale atmosfera è stata trovata, già per il secondo anno consecutivo, presso Casa gioiosa di Montemonaco, struttura gestita dall’Opera Diocesana Assistenza, che offre ospitalità durante tutto l’anno anche a Campi-scuola parrocchiali e ad altre iniziative diocesane, tra il verde rigoglioso e l’aria fresca dei Sibillini, che ha reso frizzanti questi giorni lì passati nell’ultimo scorcio del mese di giugno. La guida spirituale invece è stata quella del Cardinal Severino Poletto, Arcivescovo Emerito di Torino, uomo davvero carismatico, il quale, nonostante la ricchezza di anni, ha avuto una parola sempre fresca nelle meditazioni e una disponibilità continuamente rivolta alla preghiera e all’ascolto degli esercitanti. I partecipanti sono stati infine un nutrito gruppo dei nostri sacerdoti, dai più giovani ai più anziani, che hanno vissuto cinque giorni di autentico Riposo col Signore, condividendo la quotidianità sotto lo sguardo di Dio, nella vita comune, con la mensa fraterna, attraverso la preghiera sentita e ben celebrata, dalle prime ore del mattino fino a sera. Il silenzio, che segna come atteggiamento del cuore il tempo del ritiro, e che diventa impegno personale e comunitario a custodire il colloquio intimo con il Padre, si è poi sciolto in un molteplice ringraziamento: al Signore, per il dono prezioso di questo tempo, al Vescovo per aver dato ai Sacerdoti partecipanti una rinnovata occasione di crescita e maturazione spirituale, al Cardinale Severino per la sua disponibilità a lasciare la sua Città, appena visitata da Papa Francesco, per venire in mezzo a noi come guida spirituale paterna e sorridente.