Da qui, alla luce anche della recente enciclica “Laudato si’”, un’attenzione per le imprese del settore, che hanno una responsabilità “grande”, dove l’“obiettivo finale non deve essere il guadagno quanto l’offerta al viaggiatore di strade percorribili per raggiungere quel vissuto di cui è alla ricerca. E questo le imprese lo devono fare nel rispetto di persone e ambiente”. “Allo stesso tempo – prosegue il Messaggio – i Governi devono garantire il rispetto delle leggi e crearne di nuove atte alla tutela della dignità dei singoli, delle comunità e del territorio”, mentre “le comunità locali sono chiamate ad aprire i propri confini all’accoglienza di chi arriva da altri Paesi spinto dalla sete di conoscenza”. Ecco che “incrementare il turismo e, in particolare, nelle sue forme più responsabili permette di incamminarsi verso il futuro forti della propria specificità, storia e cultura” e “un miliardo di turisti, se ben accolto, può trasformarsi in un’importante fonte di benessere e sviluppo sostenibile per l’intero Pianeta. La globalizzazione del turismo porta, inoltre, al nascere di un senso civico individuale e collettivo”. La Chiesa, da parte sua, “collabora per fare del turismo un mezzo per lo sviluppo dei popoli, particolarmente di quelli più svantaggiati, avviando progetti semplici ma efficaci”, nella consapevolezza che “la Chiesa e le istituzioni devono, però, essere sempre vigilanti per evitare che un miliardo di opportunità diventi un miliardo di rischi”.