SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La notizia è pessima, ma la guerra è appena cominciata. Sulla scorta delle mobilitazioni che si sono registrate in regioni come l’Abruzzo o la Puglia, e in misura minore nelle Marche, lavoreremo affinché questo primo provvedimento non abbia seguito pratico con il rilascio delle concessioni alla trivellazione”.
Così l’assessore all’Ambiente Paolo Canducci commenta la comunicazione con cui la Regione Marche ha notificato al Comune che il Ministero dell’Ambiente ha emanato il decreto di compatibilità ambientale, atto conclusivo della procedura di valutazione di impatto ambientale – VIA, relativo alla richiesta di rilascio dei permessi di prospezione in mare Adriatico presentata dalla multinazionale Spectrum Geo Ltd.
La prospezione dei fondali marittimi è finalizzata alla ricerca di eventuali giacimenti di idrocarburi e gas e interesserà uno specchio di mare prospiciente le coste di Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, tra i comuni di Bellaria – Igea Marina a Nord e Castrignano del Capo a sud, ad una distanza di 12 miglia dalla costa e dalle aree marine protette (come le Tremiti) fino ai confini delle acque italiane.
La tecnica che sarà usata per sondare la struttura geologica dei fondali marini sarà quella dell’ “air gun”: si tratta di un dispositivo, trainato dalla nave che effettuerà i sondaggi, in cui aria compressa viene fatta espandere istantaneamente, generando degli scoppi. Alla nave ritorneranno i segnali riflessi dal sottosuolo. Secondo quanto previsto dal cronoprogramma presentato dalla società, le prospezioni avranno una durata di circa 4 mesi.
“La decisione ministeriale è arrivata nonostante il parere negativo delle regioni Abruzzo e Puglia e le prescrizioni espresse dalle Marche – spiega Canducci – in ogni caso la norma non prevede il coinvolgimento dei Comuni. Ma questa è solo la prima battaglia – prosegue l’assessore all’ambiente – la guerra si deciderà nel momento in cui, sulla base degli esiti delle prospezioni, il Ministero deciderà di avviare le procedure per il rilascio delle concessioni per le trivellazioni. Per questo la mobilitazione delle istituzioni locali e dei cittadini è partita da subito e noi stiamo facendo la nostra parte: infatti nei mesi scorsi, su impulso del Comune di Civitanova Marche, si è costituito un gruppo di amministratori degli Enti della costa marchigiana in prima linea contro le trivellazioni. Primo risultato dell’attività del coordinamento è un documento già presentato alla Commissione Ambiente della Camera”.