L’idea di fondo, di chiara matrice educativa e sociale, è insegnare ai giovani a misurare le proprie risorse, a evitare di cadere nella trappola dei consumi e delle spese smisurate, del vivere “sopra le righe” e al di là delle reali possibilità. Insomma, un tentativo, semplice e saggio, di prevenire la povertà, considerando anche il fatto che, secondo i dati delle autorità cantonali, un giovane su tre non ancora maggiorenne è già indebitato.
Lo sguardo poi si posa – e non poteva essere diversamente – sulle famiglie: e si parla di casa, spese telefoniche, bollette e assicurazioni, di acquisti on line. Così pure di standard di vita, di “apparenze”. E anche, caso purtroppo frequente, di divorzio, perché la “divisione” dei coniugi in realtà “moltiplica” le spese.
Così le intelligenti vignette esplicative mettono il cliente del supermercato davanti allo scaffale con caviale, champagne e foie gras. Sconsolato, il mancato acquirente se ne va bofonchiando “Budget di m…” (in questo caso, il francese rende quanto l’italiano).
Il testo fornisce una serie di tabelle e slogan che spiegano l’essenziale, ad esempio, per quanto riguarda cibo, vestiario, sport, cultura e vacanze. Senza trascurare tappe non inconsuete in una casa, che incidono sul bilancio: l’arrivo di un bebè, una malattia, la brutta sorpresa della disoccupazione…
L’elenco dei “comportamenti a rischio” e un glossario essenziale aggiungono un ulteriore tocco di concretezza. Perché poche cose sono più concrete della preoccupazione di arrivare alla fine del mese.