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Proteste a Grottammare per la gru di via Pontelungo

GROTTAMMARE – Riceviamo dall’ammiraglio emerito Alberto Silvestro, noto storico, scrittore di libri, autore di numerose pubblicazioni a carattere storico-scientifico , nonchè appassionato di Grottammare da sempre, una lettera che “giriamo” all’ Amministrazione Comunale. Vi si parla della gru collocata da anni in zona “Pontelungo” di Grottammare e della nuova organizzazione dell’ex-area “Cardarelli” . “Con un gruppo di residenti di via Pontelungo, l’anno scorso ho fatto presente al Prefetto di Ascoli Piceno il rischio derivante dalla enorme gru posta in mezzo alla via. Il sindaco Merli l’aveva fatta mettere lì nell’imminenza dell’inizio dei lavori (autunno 2010) per la costruzione di un centro residenziale nell’area ex Cardarelli. Inizio che, secondo il Comune, sarebbe avvenuto a novembre di ognuno di questi quattro anni, successivamente spostato ad aprile 2015, previsione infondata come ognuno può verificare. Da allora c’è stato uno scambio di lettere tra Prefettura e Comune, portato anche a conoscenza dei residenti. Ora si sa che la gru dovrà essere sottoposta a verifiche (ma perché solo elettriche?). A questo punto penso che sia opportuno porre la questione a conoscenza della cittadinanza e di chi soggiorna a Grottammare d’estate”. Nato a Roma, l’ammiraglio Silvestro è vissuto a Grottammare fino al settembre 1943, poi, anche se residente altrove, vi è sempre tornato ogni estate, per quattro mesi, fino all’ età dell’esame di maturità. Ogni anno vi sosta da allora, fino ad oggi almeno un paio di mesi circa. Da sempre appassionato di ricerche storiche, ha dedicato molti articoli e libri alla città. “Affido ai media queste righe, che avrei potuto presentare direttamente al Sindaco che conosco ed apprezzo da molti anni, ma l’argomento è così importante che ritengo opportuno farne partecipi molti cittadini. Chi conosce da tempo Grottammare, perla dell’Adriatico, sa che dagli anni ‘90 ad oggi l’Amministrazione Comunale ha curato con attenzione e successo il recupero del vecchio incasato (tanto da meritarne l’inserimento nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia) e di vari edifici d’epoca nel nuovo incasato; ha realizzato delle utilissime e belle piste ciclabili; ha fatto sì che da molti anni la città venga insignita della Bandiera Blu; ecc. Ciò premesso, come si può spiegare il posizionamento disposto cinque anni fa di quella gru in via Pontelungo?” .. “Quel tratto di strada – prosegue Alberto Silvestro, coadiuvato dai cittadini della zona – è stato per molti anni una trappola pericolosissima, fino a quando non è stato eliminato il doppio senso di marcia. Però il manto stradale non è mai stato messo a posto e sotto il ponte le buche abbondano. L’area ex Cardarelli adiacente alla strada, abbandonata da lungo tempo, è stata destinata ad ospitare quel centro residenziale che mal si concilia con la situazione urbanistica esistente che, a differenza di altre zone della città, è povera di verde. Si consideri anche che i nuovi residenti nella zona sarebbero costretti a vivere in un’area sovraffollata delimitata da una strada statale ad intenso traffico anche pesante e dalla linea ferroviaria, con conseguenti disagi non trascurabili. Quelle costruzioni toglierebbero a chi risiede nei pressi e a chi vi transita il godimento dell’antico palazzo Bacher con il paese alto sullo sfondo. Con la mole dei cinque palazzi previsti, questo panorama sparirebbe per sempre. Vogliamo fare sul serio questo oltraggio alle generazioni future? Lasciamo da parte le innumerevoli polemiche sorte in proposito e prendiamo atto dello stato delle cose. La ditta non è in grado di far fronte ai suoi impegni. Vogliamo che cominci i lavori e faccia degli scheletri in cemento armato da abbattere dopo qualche anno, come è successo per l’ex Albergo Italia iniziato nel 1995 e demolito qualche giorno fa?
Perché il Sindaco, umanista convinto, non prende in considerazione di rivedere il programma e, se possibile, annullare o modificare il contratto, tenendo anche in debito conto il fatto che l’ARPA, a quando sembra, non ha ancora fatto le analisi per valutare l’inquinamento del suolo? Una tale decisione troverebbe conforto nel testo dei quattro decreti ministeriali (Pubblica Istruzione, Turismo e Spettacolo, Marina Mercantile e Presidenza del Consiglio) emessi tra gli anni 1953 e 1961 a protezione dell’integrità paesaggistica di Grottammare, ormai intaccata da palazzoni all’estremità nord di via Roma e anche in pieno centro storico. Perché non prevedere la creazione di un parco pubblico al posto di un centro residenziale?”

Susanna Faviani: Giornalista pubblicista dal '98 , ha scritto sul Corriere Adriatico per 10 anni, su l'Osservatore Romano , organo di stampa della Santa Sede per 5 anni e dal 2008 ad oggi scrive su L'Avvenire, quotidiano della CEI. E' Docente di Arte nella scuola secondaria di primo grado di Grottammare.