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Diario di Bordo del Pellegrinaggio diocesano in Grecia, ripercorriamo le tappe

Di Silvio Giampieri

DIOCESI – A coronamento dell’anno pastorale, imperniato sulla prima lettera paolina ai Corinzi, la Diocesi di San Benedetto ha ben pensato di organizzare un viaggio in Grecia, sulle orme dell’apostolo, ripercorrendo le tappe principali della sua predicazione.

Il gruppo di una trentina di pellegrini, provenienti dai vari angoli della diocesi, è partito all’alba della solennità dei santi Pietro e Paolo guidato dal Vescovo Carlo assieme a Don Luigino Scarponi, al Vicario Don Romualdo, Don Nicola e Don Mariano.

Dapprima l’itinerario del gruppo sbarcato a Salonicco, l’antica Tessalonica, ha toccato il sito archeologico di Filippi con una sosta significativa di mediazione su quella che la tradizione indica come la prigione dove l’Apostolo delle genti fu recluso per circa due anni. Altra meta importante è stata il luogo dove sarebbe stata battezzata da Paolo la ricca commerciante di porpora Lidia: presso un ruscello, dove sorge anche un piccolo santuario della Chiesa ortodossa, il Vescovo Carlo ha potuto celebrare in modo molto suggestivo l’Eucarestia con il rinnovo delle promesse battesimali.

In seguito il pellegrinaggio ha lambito le coste del Monte Athos dove da secoli sorgono una serie di antichi monasteri in cui centinaia di monaci sono dediti all’ascesi ed al lavoro manuale.

Ripercorrendo l’itinerario paolino, si è avuta una sosta anche presso il parco archeologico di Pella e la necropoli di Vergina, celebrando l’Eucaristia all’aperto nel luogo in cui si trovano i gradini dove secondo la tradizione San Paolo avrebbe svolto la sua predicazione.

A Berea invece la comitiva è stata accolta in un monastero dove vive il metropolita locale Pantaleion che li ha ricevuti con molta cortesia. É stata questa l’occasione per un dialogo ecumenico di mutua conoscenza tra il nostro Vescovo Carlo ed il Pastore della locale Chiesa Ortodossa.

Non è mancata poi una giornata di visita alle famose “Meteore”, sito dove sorgono, su una serie di formazioni rocciose a strapiombo, alcuni monasteri ortodossi, potendo ammirare le bellezze di quello maschile della Trasfigurazione e di quello femminile di Santo Stefano.

Un particolare interesse ha riscosso poi la sosta presso il laboratorio di un sacerdote ortodosso che ha mostrato la sua tecnica per dipingere le icone, omaggiando il vescovo Carlo di una di esse raffigurante San Paolo.

Anche l’antico santuario di Delfi è stato anche luogo ideale per proseguire con delle catechesi che sapientemente hanno intrecciato la storia e la cultura greca con l’itinerario di fede.

Il culmine del viaggio si è avuto ad Atene, salendo nell’acropoli, dove ha avuto luogo la catechesi che ha fatto memoria del tentativo d’interazione di Paolo con il mondo greco.

Non poteva poi mancare una visita a Corinto, con il suo suggestivo stretto. Tra le rovine archeologiche dell’antica città, il Vescovo Carlo ha celebrato l’Eucarestia, al termine della quale è stato letto l’inno alla Carità, quale epilogo del percorso.

Veramente positive sono state le risonanze dei partecipanti a questo viaggio: molti hanno detto di aver vissuto l’esperienza con uno spirito di fraternità molto bello.

La comunità ecclesiale si è riscoperta unita e soprattutto in ricerca di un approfondimento della propria fede, desiderosa di una crescita.

Tutti sono tornati a casa portando con sé un bagaglio spirituale personale ricco, da riassaporare nei mesi venturi per meglio affrontare la vita quotidiana.

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