Secondo i leader entrambe le parti sono chiamate a dare un contributo concreto e credibile: il Governo “dovrebbe cambiare la propria posizione nel rifiutare un accordo per un cessate-il-fuoco bilaterale”; dal canto loro le Farc “dovrebbero mantenere il cessate-il-fuoco”.
I leader religiosi riconoscono i progressi compiuti per la rimozione delle mine antiuomo, l’istituzione di una commissione d’indagine, la redazione di un rapporto storico sul conflitto armato, e si uniscono all’appello dei governi di Cuba e Norvegia, nel loro ruolo di garanti dei negoziati “per un cessate-il-fuoco e la fine delle ostilità, e affinché gli accordi finora raggiunti possano essere conservati e mantenuti”.