Dal 1886 un Passaggio a Livello è protagonista su questa strada, creando per un secolo file e attese, mentre convogli a vapore, littorine e tradotte merci facenti purtroppo parte del passato, sfrecciavano verso Ascoli Piceno.
Ma quando l’elettricità a 3000V fu attivata, facendo così rifiorire il ramo secco, furono gettate le basi per eliminare questo passaggio a livello e sostituirlo con un sottopasso. Un sogno divenuto realtà il 18 luglio 2015, sipario definitivo di cent’anni di attese, lamenti e sguardi del treno che passa in giornate fredde di neve siberiana e roventi di caldo africano.
Il sottopasso, progettato dal settore “Progettazione e Manutenzione opere pubbliche” del Comune, ha un’altezza massima di 5,03 metri, è largo 10,50 metri e accoglie due passaggi laterali per pedoni e bici larghi 1,50 metri ciascuno. Il tunnel è costituito da uno “scatolare” in cemento armato lungo 34 metri che è stato realizzato a parte e poi collocato sotto la linea ferroviaria mediante la tecnica della spinta oleodinamica. La struttura è dotata di un sistema autonomo con gruppo elettrogeno per lo smaltimento delle acque piovane in caso di allagamenti
Il primo passo per quest’opera si ebbe nel 2008, quando la Regione, dei complessivi 246 milioni di fondi FAS – Fondi per le Aree Sottoutilizzate assegnati dallo Stato alle Marche, ne destinò 75 alle allora quattro Province per interventi infrastrutturali da esse proposte con piani di fattibilità certi.
Così nel giugno del 2014 sono stati avviati i lavori per arrivare all’inaugurazione ufficiale alla presenza del Sindaco di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari, dei Presidenti delle Regioni Marche e Abruzzo Luca Ceriscioli e Luciano D’Alfonso, della Vicepresidente della Regione Marche Anna Casini e del Presidente della Provincia di Ascoli Paolo D’Erasmo.
La benedizione è stata impartita da Don Gianni Croci, per anni Parroco dell’Annunziata. Parole molto importanti quelle del sacerdote. Per Don Gianni questo sottopasso rappresenta un sinonimo di unione in un’Europa purtroppo meditante di divisioni. Un’unione tutta italiana, tra due regioni, le Marche e l’Abruzzo, divise da un punto di vista statale fino al 1861, ma oggi unite più che mai nel contesto della Macroregione Adriatico-Ionica. Una testimonianza totalmente appoggiata dal presidente abruzzese Luciano d’Alfonso, che ha preso come modello San Giacomo della Marca di Monteprandone, un santo che aveva nel pacificare i popoli la sua funzione di base.
Visibilmente soddisfatto il Sindaco Gaspari che ha voluto ringraziare tutte le persone che direttamente o indirettamente, hanno partecipato alla realizzazione dell’opera ultimata nei tempi e rappresentante un esempio di buona amministrazione. A testimonianza di ciò, un video ha fatto da sfondo a questa giornata memorabile.
Ai nostri microfoni il presidente Luca Ceriscioli. “Sono contento di essere qui con la gente del Piceno per quest’opera a vantaggio del territorio in un un contesto in cui la politica parla ai cittadini”. Sulla collaborazione con l’Abruzzo ha aggiunto: “una collaborazione tra queste due piccole regioni è fondamentale per arrivare ai fondi. Bisogna stare insieme, senza quella mentalità dell’ “uomo solo al comando” per arrivare ai risultati”.