“I rifugiati non sono un’emergenza. Sono il frutto prevedibile di guerre e crisi umanitarie che da anni affliggono molte regioni del mondo.
L’Unione europea si impegni a lavorare sulle cause che generano le migrazioni forzate e garantisca standard di sicurezza adeguati a chi è costretto a chiedere asilo per salvarsi la vita”. Ad affermarlo oggi è padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, dopo il naufragio che avrebbe causato la morte di almeno 40 migranti a largo della Libia. “L’ennesima tragedia annunciata ed evitabile”, afferma il Centro Astalli: “Soltanto due giorni dopo l’ultimo Consiglio europeo sull’Agenda per le migrazioni, davanti alla morte di 40 innocenti in fuga da guerre e persecuzioni si ribadisce l’urgenza di creare canali umanitari sicuri. Vie legali per permettere a chi scappa da guerre e persecuzioni di esercitare il proprio diritto a chiedere asilo in un Paese sicuro”.
L’Europa, prosegue il Centro Astalli, da mesi discute su come gestire poche decine di migliaia di persone, un numero “irrisorio rispetto alla popolazione dell’Unione e non si concentra sulla questione principale: spezzare il giogo dei trafficanti, dare alternative sicure ai migranti”.