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Il pratico buonsenso per difendersi dal caldo delle suore austriache

Un amico, tergendosi la fronte con il fazzoletto già madido di sudore, racconta: “Io c’ho provato a seguire i consigli delle religiose austriache, ma ho dovuto subito ricredermi. In famiglia e in ufficio m’avevano preso per pazzo!”. In effetti le Suore di Maria di Bad Mühllacken e le Cistercensi di Marienkron, interpellate nei giorni scorsi da un’agenzia di stampa, hanno elencato vari suggerimenti – dettati dal buon senso e dalla cura della salute – per affrontare la calura estiva. Calura che peraltro loro sperimentano dal cuore dell’Europa centrale, quindi da latitudini assai meno torride di Roma, Milano o Palermo.
Così l’amico zelante confessa di aver fatto una trentina di docce gelate, tutte di fila, “come fanno le cicogne”, per poi girare per casa ancora bagnato, inzuppando il divano del soggiorno. Quindi – sempre fedele alle indicazioni asburgiche – ha camminato a piedi nudi per il parco cittadino, guardato di traverso dai passanti e prendendosi una gigantesca spina nel piede. Per evitare dolori muscolari in ufficio ha spento i condizionatori, innescando una rivolta tra i colleghi incravattati e accaldati.
Più accettabili altri accorgimenti: lo sport solo la mattina a ore antelucane; le bevande tiepide, per la gioia di una gola riarsa; una dieta misuratissima e senza grassi, rinunciando alla “mistica” parmigiana della zia Maria…
Più incoraggiante uno dei consigli delle sorelle austriache: “Mantenere con costanza un atteggiamento positivo rispetto al tempo, abbandonandosi al ritmo delle stagioni”. A ben pensarci, sarebbe bastato partire da qui, accettando il fatto che d’estate fa caldo e, in genere, d’inverno prevale il freddo. Con buona pace dei metereologi e dei mass media che ci propinano sentenze noiosissime: da “Questa è l’estate più calda degli ultimi 150 anni” fino a “Non ci sono più le mezze stagioni”.
Rassegniamoci al caldo e teniamo da conto le avvertenze conventuali.
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