OratorioDi Floriana Palestini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’oratorio è una realtà di diocesi italiane come la nostra che vive dei sorrisi dei ragazzi, della loro gioia, del lavoro gratuito di migliaia di volontari che si mettono a disposizione nelle varie parrocchie.
I volontari in Italia sarebbero più di 500 mila, secondo don Riccardo Pascolini, presidente del Forum degli Oratori Italiani, mentre 2 milioni sono i bambini che hanno frequentato l’oratorio quest’anno.
Tra questi, ci sono i bambini e ragazzi dell’oratorio della parrocchia Ss. Annunziata, che anche quest’anno ha impiegato tutte le proprie forze per la migliore riuscita di questa attività estiva.
Ci racconta tutto Chiara Iozzi, diciottenne di Porto d’Ascoli, studentessa al liceo Scientifico e iscritta al primo anno accademico al conservatorio D’Annunzio di Pescara per lo strumento flauto traverso.
Una ragazza brillante che d’estate si dedica a uscire con gli amici, partecipare a tornei e partite sportive e… animare insieme a tanti altri ragazzi l’oratorio estivo in parrocchia!

Chiara, da quanto tempo sei animatrice in oratorio?
Questo è il terzo anno che animo l’oratorio, e spero di poter continuare a lungo! L’Annunziata però non è sempre stata la mia parrocchia: ho cominciato a frequentarla in occasione di un camposcuola, insieme ad alcuni miei amici. I ragazzi, l’accoglienza, i sorrisi, le giornate insieme mi avevano talmente tanto colpito che ho deciso di passare con loro l’anno catechistico successivo e da quel momento non me ne sono andata più!

C’è un supervisore adulto che vi dà delle direttive?
Quando nel mese di giugno facevamo degli incontri per cominciare a organizzare l’oratorio di luglio, ogni discussione e decisione era regolata da un ragazzo più grande di noi che garantiva un’organizzazione ottimale sotto ogni aspetto. Una volta iniziato l’oratorio è toccato a noi animatori adoperarci per la riuscita di ogni ambito dell’organizzazione, anche se comunque la presenza e sorveglianza del prete era costante. Siamo soddisfatti del fatto che la riuscita di questa organizzazione sia merito nostro.

Come funziona una giornata-tipo in oratorio?
Il nostro oratorio accoglie bambini dall’ultimo anno di asilo fino alla terza media ogni lunedì, mercoledì e venerdì di luglio, dalle 15 alle 19, anche se noi animatori ci vediamo anche la mattina per organizzare le attività pomeridiane. Una volta arrivati, i bambini fanno i compiti e vengono aiutati fino alle 15:45, quando tutti assistono alla scenetta preparata dai ragazzi attori e partecipano a un momento di preghiera e riflessione insieme al sacerdote. Dalle 16:15 alle 17:15  i ragazzi partecipano a un laboratorio a loro scelta tra danza, musica, orto, pionieristica, creatività, giornalino, cucina, découpage, cucito e disegno, ognuno dei quali è seguito da attenti animatori. Finiti i laboratori, i ragazzi si ritrovano nella piazzetta per ballare insieme e per fare merenda con tanti stuzzichini preparati sia dal laboratorio di cucina sia da signore della parrocchia molto disponibili a collaborare con noi. Poi, fino alle 19, giochi! Ci sono quattro squadre (Sushi, Tacos, Pizza, Couscous) ognuna delle quali composta da ragazzi delle medie e delle elementari che competono tra loro per diventare i vincitori dell’oratorio 2015.

Oratorio2Ognuno degli animatori ha dei compiti precisi o tutti gli animatori a turno si occupano di ciò che c’è da fare?
Tutti gli animatori hanno in generale la responsabilità di sorvegliare e aiutare i ragazzi dell’oratorio. Ci sono poi animatori che si occupano solo dei giochi, della musica, dell’accoglienza, oppure c’è chi ha la responsabilità di curare tutti gli aspetti di un laboratorio proposto. Tutti ci diamo da fare in qualche modo.

Come state sviluppando il tema di quest’anno, “Tutti a tavola”?
Il tema “tutti a tavola” l’abbiamo sviluppato a partire dall’ambientazione. Abbiamo decorato ogni parete del nostro oratorio con piatti colorati e posate appese al soffitto. Ogni squadra poi ha il nome di un famoso piatto proveniente da ogni angolo del mondo e tutti i laboratori cercano di inserire qualche aspetto del tema. Per esempio, nel laboratorio di musica insegniamo a creare musica a partire dagli oggetti che troviamo in tavola, come piatti, bicchieri, posate e bottiglie, per poi cantarci sopra canzoni famose. Non meno importanti sono i balli a tema, le scenette e la riflessione sul tema del giorno.

Essere animatore in oratorio vuol dire anche sacrificare il proprio tempo con gli amici per metterlo a servizio di altri, dei più piccoli. Cosa significa per te l’oratorio?
Personalmente non ho visto mai l’oratorio come qualcosa che toglie tempo, anzi, è un occasione che aggiunge nuove conoscenze e permette di condividere esperienze. Raramente ho dovuto dire di no a inviti da parte dei miei amici, sia perché la maggior parte di loro anima l’oratorio insieme a me, sia perché si tratta di un impegno che ci occupa in realtà solo tre pomeriggi alla settimana… Quindi certo non ci manca il tempo libero! L’oratorio è solo un’aggiunta di ricchezza, esperienze, conoscenza, sentimenti e divertimento.

Perché un ragazzo della tua età dovrebbe scegliere di passare un mese come quello che hai appena vissuto?
Io sono del parere che ogni occasione nuova è da provare: se poi ti rende soddisfatto, è tutto di guadagnato, e se invece non ti è piaciuto, è sempre un qualcosa di prezioso perché ti ha aiutato ad orientarti meglio su ciò che ti può rendere davvero felice. Quindi perché i ragazzi dovrebbero provare questa esperienza? Per provarla! Tentar non nuoce, e quindi perché rinunciare alla possibilità di stare insieme a tanti altri ragazzi e trovare nuove amicizie? Sicuramente meglio stare qui insieme a tanti amici che annoiarsi in spiaggia da soli.

Cosa lascia dietro di sé questa avventura che è l’oratorio (sogni, stanchezza, progetti per il futuro…)?
Ogni anno di oratorio è unico e diverso da tutti gli altri precedenti, ed è proprio questo il bello: ogni estate è colorata da nuovi bambini che crescono e altri che diventano animatori, da persone che se ne vanno e chi invece è pronto a iniziare una nuova avventura, da innovazioni che vengono provate e procedure ormai radicate che vengono cambiate. Alla fine di ogni oratorio mi entusiasma sentire gli altri ragazzi che dicono: “L’anno prossimo proveremo così!”, “La prossima volta questo non si farà!”, perché sì, ci saremo tutti anche l’anno successivo. Il resoconto del mese di oratorio porta con sè più soddisfazioni che rammarichi (e per fortuna!) e ovviamente fa spuntare nuove idee, sogni e progetti da coltivare fin da subito. Forse l’unica pecca dal mio punto di vista è che con l’oratorio il mese di luglio vola: siamo talmente presi da questa esperienza che ci ritroviamo ad agosto senza essere passati per luglio. Eppure, nonostante questo, ogni anno ci ritroviamo tutti lì, nello stesso luogo e con gli stessi sorrisi e nessuno vuole lasciarsi scappare questa esperienza per nulla al mondo.

Chiara e tutto lo staff dell’oratorio dell’Annunziata invitano tutti alla festa finale dell’oratorio estivo che si terrà il 31 luglio in parrocchia dalle ore 18 in poi, per conoscere direttamente quella che è l’avventura estiva dell’Annunziata: giochi, risate, ma soprattutto amicizia, fiducia e collaborazione.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *