Per il cardinale “le iniziative di misericordia, assunte a favore di coloro che vivono in situazioni dolorose, apparentemente senza via di uscita, debbono, con la compassione e il sollievo, aiutare il sofferente ad aprire il suo cuore alla fiducia nel Padre della misericordia”. Il cardinale Cottier offre una riflessione sul prossimo atteso Sinodo sulla famiglia, auspicando una pastorale nuova “che risponda alla gravità della crisi” perché “la pratica attuale è divenuta insufficiente”. Il porporato riflette anche sulle famiglie ferite, sui “divorziati risposati”, sui figli “vittime del divorzio dei genitori”. Sul piano della pastorale, sottolinea, “si devono rispettare le coordinate esistenziali della vita spirituale delle persone. Nel rigorismo è insita una brutalità che è contraria alla delicatezza con cui Dio guida ogni persona”. Secondo il porporato, “non vi è dubbio che l’Anno della Misericordia illuminerà i lavori del Sinodo 2015 e ne impronterà lo stile”. “Sempre e comunque, qualunque giudizio si esprima – ribadisce – esso deve essere presentato e spiegato in un linguaggio che faccia intendere chiaramente la sollecitudine materna della Chiesa”. Papa Francesco, conclude, “insiste sulla bellezza e la gioia della vita cristiana che la Chiesa deve presentare. Attraverso la voce dei suoi pastori la Chiesa deve sempre lasciare intendere di essere guidata dalle esigenze della misericordia divina”.
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E' molto importante che nel prossimo Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, lo stesso non dimentichi le periferie dove sono costanti le infermità del mondo della sofferenza, del dolore e della disabilità, necessità disconosciute da troppi .