Innanzitutto anche la nostra Chiesa accoglie con gratitudine l’appello di papa Francesco. L’accoglienza richiede però il fare le cose bene, anche secondo quanto viene indicato dagli organi dello stato, per una corretta assistenza e un valido accompagnamento.
Alcune precisazioni:
- Le famiglie immigrate che chiedono ospitalità sono molto poche. Si tratta per lo più di persone singole, il che potrebbe generare delle difficoltà di gestione e di organizzazione.
- Ogni tipo di accoglienza va fatta previo accordo con la Prefettura.
- Ogni Parrocchia o ente ecclesiastico che volesse accogliere deve prima prendere contatto con la Caritas diocesana.
- Nel dare ospitalità si deve tener conto che questa non è momentanea, almeno fino a quando le istituzioni non avranno definito la posizione delle persone ospitate.
- E’ necessario prevedere un impegno strutturale di volontariato nelle rispettive realtà ecclesiali.
- Al momento non ci sono indicazioni precise per quanto riguarda questo tipo di accoglienza e integrazione.
- Occorre prevedere progetti di integrazione, apprendimento della lingua e promuovere la collaborazione affinché ci sia reale inserimento nel contesto sociale.
Nella celebrazione Eucaristica di domenica 13 settembre nelle intenzioni della preghiera dei fedeli abbiamo chiesto l’aiuto del Signore per questi nostri fratelli e sorelle che fuggono dalla loro terra e per tutti coloro che soffrono a causa della mancanza di casa, di lavoro, di salute e giustizia:
1- Preghiamo perché la nostra parrocchia e le nostre famiglie sostengano con scelte concrete l’invito di Papa Francesco ad accogliere e dare ospitalità ai nostri fratelli e sorelle rifugiati.
2- Preghiamo perché il forte richiamo dell’apostolo Giacomo a mostrare la fede nelle opere ci trovi coraggiosi e disponibili a vivere il Vangelo della carità verso ogni persona o famiglia che si trova in gravi difficoltà e sofferenze.