La “sospensione immediata” del Piano che prevede la consegna postale a giorni alterni. È quanto chiedono i 190 giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) in una lettera inviata ieri a Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria, Angelo Marcello Cardani, presidente dell’Agcom, Luisa Todini, presidente del Consiglio di amministrazione di Poste Italiane, e Francesco Caio, amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane. “Siamo ormai alla vigilia – si legge nella lettera, firmata da Francesco Zanotti, presidente Fisc – dell’avvio del famoso Piano Poste che prevede la consegna a giorni alterni. Dal primo ottobre in circa 250 comuni del nord Italia la posta verrà consegnata a scacchiera, più che a giorni alterni, visto che una settimana arriverà il lunedì, il mercoledì e il venerdì e la settimana successiva il martedì e il giovedì. Questa novità pregiudica moltissimo la consegna a domicilio di quotidiani e settimanali. Con il sistema che entrerà in vigore a giorni e sarà a regime entro febbraio 2017 con l’interessamento di 15 milioni di cittadini italiani, si attua una discriminazione fra questi ultimi, con violazione di quanto affermato dalla Costituzione repubblicana: quelli di serie A, con il recapito postale tutti i giorni, e quelli di serie B, con il recapito postale a giorni alterni”.
“Quel 25% di popolazione – ricorda la Fisc – già soffre diversi altri disagi, vista l’ubicazione in territori con bassa densità abitativa e più ‘dispersi’. Territori nei quali i nostri giornali associati sono molto diffusi con il recapito postale. Si tratta di numerose comunità locali del nostro Paese, spesso molto piccole, ma non per questo meno italiane e meno da servire. Il recapito postale già oggi viene realizzato ampiamente a singhiozzo, come dimostrano le continue lamentele che ci giungono da tutta Italia. Non osiamo pensare cosa potrà accadere e cosa ci dovremo attendere con il nuovo modello di recapito. Pare banale ipotizzare la morte quasi certa dei giornali quotidiani e settimanali spediti via posta che basano il loro rapporto con gli abbonati sulla puntualità del recapito domiciliare”. Per questo, concludono i giornali Fisc, “chiediamo la sospensione immediata del previsto Piano Poste e la revisione dell’intera materia per quanto attiene la consegna a giorni alterni. Chiediamo inoltre che venga immediatamente convocato un tavolo di lavoro attorno al quale tutti gli attori coinvolti possano insieme discutere e ragionare per arrivare a una soluzione favorevole a tutti, in primis per i cittadini”.
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