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L’innovazione corre sulle gambe dei giovanissimi

Tamara Ciarrocchi

Il dispositivo per il monitoraggio dello stato di salute dei mari, il bidone separa-rifiuti per aiutare gli anziani nella raccolta differenziata o il distributore di farmaci per evitare sprechi, sono solo alcuni dei 103 progetti selezionati dalla giuria internazionale dell’evento Eucys 2015. Il concorso della Commissione europea destinato ai giovani scienziati di tutto il mondo organizzato dal 17 al 22 settembre in Italia ha scelto Milano per la sua finale. 169 gli studenti partecipanti e provenienti da 39 Paesi di cinque continenti con un’età compresa tra i 14 e i 20 anni. Ottimi risultati per gli italiani.
Bidone intelligente. Con il progetto “iBin: bidone intelligente per la differenziazione dei rifiuti”, Davide Carboni e Alessandro Carra dell’Iis Volterra-Elia di Ancona hanno vinto l’ambito premio della Fondazione Bruno Kessler consegnato loro durante la cerimonia presso il Teatro del Verme di Milano. Il loro prototipo, per cui è stata già predisposta la pratica di brevetto, è un bidone con riproduttore audio che riconosce i rifiuti e provvede automaticamente alla raccolta differenziata per facilitare le persone anziane o i portatori di handicap nel conferimento dei rifiuti. “Il nostro sogno – ci dicono Davide e Alessandro – è che qualcuno, qualche imprenditore creda nella nostra idea. Ma intanto siamo già felici di aver raggiunto questo risultato”.
Acqua pura con le bucce di banana. Alvaro Maggio studente dell’Iis Q. Ennio di Gallipoli con il suo progetto “Metals-Catchers” con cui ha trovato una soluzione innovativa con le bucce di banana, efficace ed economica che risolve il problema della potabilizzazione delle acque contaminate dai metalli pesanti. Lui ha vinto uno stage al prestigioso centro di ricerca JRC Joint Research Centre dell’Unione europea.
Attenzione all’ambiente e ai deboli. Fisica, ingegneria, chimica, scienze sociali, biologia solo alcune delle discipline oggetto delle ricerca attraverso le quali questi studenti modello di Eucys vogliono aiutare il mondo per renderlo un posto migliore con i loro sogni trasformati in progetti concreti con l’aiuto di professori ed istituzioni scolastiche capaci di supportare i talenti. Start up nella maggioranza dei casi, con un comun denominatore: rispetto e sensibilità verso l’ambiente e le categorie sociali più deboli. Alcuni di loro hanno trascorso ore di prove in laboratorio, anche al di fuori dell’orario scolastico, per due tre anni di lavoro con l’intenzione di trasformare le idee in progetti concreti. “Interessanti, utili e ben congegnati,” dice Alberto Pieri, segretario generale della Fast (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche), organizzatrice dell’evento per la Direzione Generale della Commissione europea. “Molti i progetti – ha affermato – per soluzioni relative alla tutela dell’ambiente, progetti ecosostenibili, utili al settore anche dell’agro-industria e per rendere migliore la vita di persone diversamente abili”.
I sogni dei ragazzi trasformati in progetti. Una lunga carrellata di progetti ha reso difficile il lavoro della giuria internazionale, a Milano, durante l’esposizione che ha preceduto la cerimonia finale. Di particolare interesse gli occhiali tecnologici per le persone sorde che, mediante un display, consentono di leggere subito le parole delle persone che incontrano. Altro progetto considerato innovativo quello per risolvere con sistemi di automazione i problemi per la pulizia nelle stalle, interessante anche la realizzazione di una particolare cuffia che con l’elettroencelografia sarebbe in grado di muovere piccoli robot su ruote. I premi variano dai riconoscimenti in denaro alla possibilità di partecipare a internships internazionali, tra le quali l’Esa (European Space Agency) e il Cern, legati oramai da anni a questa iniziativa della Commissione europea e che collaborano, in rete, per fare circolare nel mondo questi giovani ricercatori: un modo per consentire loro di confrontarsi all’estero, di vincere ulteriori riconoscimenti per il loro impegno e comprendere che i sogni a volte si possono davvero realizzare.
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