SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Razzismo…Fuori Gioco è un torneo di calcetto multiculturale che si svolgerà il 26-27 settembre al campo sportivo S. D’Angelo di Porto D’Ascoli e che vedrà coinvolti ragazzi italiani e stranieri in un calcetto a squadre ad eliminazione diretta.
Il torneo è stato promosso da una preziosa rete di associazioni operanti nel settore dell’intercultura, dell’accoglienza e integrazione, dello sport e della cooperazione internazionale ed è Patrocinato e finanziato dal comune di San Benedetto del Tronto.
L’iniziativa vuole favorire l’anti-discriminazione e una cultura delle differenze, promuovendo l’aggregazione e l’inclusione sociale e lo sport è uno spazio di relazione e un’opportunità educativa ma soprattutto è linguaggio universale e unificante che favorisce il dialogo.
Le partite si svolgeranno sabato 26, dalle 15 alle 20, e domenica 27 dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. A seguire merenda e premiazione.
Questa iniziativa vuole essere la prima di altre, che vede collaborare varie associazioni per rendere più efficaci le azioni rivolte alla costruzione di una cultura della pace, dell’accoglienza e del rispetto dei diritti umani.
Le associazioni coinvolte nell’iniziativa sono il SOS Missionario; TAMDEM ass. interculturale; GUS Gruppo Umana Solidarietà; Nuova Ricerca Agenzia Res; CSI Centro Sportivo Italiano provinciale; Ass.cult I CARE; Ass. senegalesi Abruzzo/Marche AISAM e ass. culturale UFO. Ma, l’invito a mettersi in rete per altre iniziative è rivolto a tutte le realtà interessate.
Ricordiamo, infine che il prossimo 3 ottobre, giorno di uno dei più tragici naufragi di Lampedusa nel quale persero la vita 368 migranti e rifugiati, sarà celebrata la 1^ GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’ACCOGLIENZA. E’ un’ulteriore occasione per riflettere sul dramma che spinge tanti a scappare dalla violenza, dalla miseria e dalla guerra e per condividere idee e progetti per poter fare qualcosa per la pace. Tutti dichiariamo di volere la Pace ma, poi “Non li vogliamo aiutare a casa loro. Non li vogliamo proteggere quando sono in pericolo. Non li vogliamo accogliere a casa nostra. Ma siamo tutti per la pace. Com’è possibile? “