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Fuori programma a Philadelphia: il Papa incontra cinque vittime di abusi

Da Zenit
All’apertura del suo discorso a Philadelphia, durante l’incontro con i vescovi di tutto il mondo ospiti dell’VIII Meeting mondiale delle famiglie, Papa Francesco ha annunciato pubblicamente il significativo fuori programma che si è svolto questa mattina, tra le 8 e le 9, durante la visita al seminario San Carlo Borromeo di Philadelphia. Ovvero l’incontro con alcune vittime di abuso sessuale da parte di membri del clero o di membri delle loro famiglie o loro educatori.
Prima però il Papa ha svolto, a braccio, una breve riflessione su questo crimine: “Fratelli vescovi – ha detto – porto inciso nel mio cuore le storie, le sofferenze e il dolore dei minori che sono stati vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti. Continua a pesare su di me la vergogna per il fatto che persone che avevano il dovere di accudire questi bambini abbiano invece provocato loro gravi danni. Sono dispiaciuto profondamente. Dio piange. I crimini e i peccati degli abusi sessuali su minorenni non possono continuare ad essere mantenuti in segreto più  a lungo”.
Il Pontefice ha quindi assicurato il suo personale impegno, insieme a quello di tutta la Chiesa, “a proteggere i minori e prometto che tutti i responsabili renderanno conto. Loro, i superstiti degli abusi – ha soggiunto – sono diventati veri araldi della speranza e ministri della misericordia. Umilmente dobbiamo a ciascun di loro e alle loro famiglie la nostra gratitudine per il loro immenso dolore e  per fare brillare la luce di Cristo su il male degli abusi sessuali dei minorenni”. “Lo dico – ha concluso Francesco – perché ho appena terminato una riunione con un gruppo di persone vittime di abusi e sono lieto di avere l’opportunità di condividere con voi la notizia”.
Notizia confermata e approfondita poi da una nota del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in cui si spiega che Bergoglio ha ricevuto cinque persone adulte – 3 donne, 2 uomini – che hanno subito abuso quando erano minori di età.  Ognuno di essi era accompagnato da un familiare o persona di sostegno, insieme al cardinale Seán Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Commissione istituita dal Papa per la tutela dei minori, all’arcivescovo di Philadelphia mons. Charles  Chaput e al vescovo Fitzgerald, responsabile dell’ufficio della diocesi di Philadelphia per la protezione dei minori.

Il Papa – informa la nota – si è intrattenuto con i visitatori ascoltando le loro testimonianze e salutandoli singolarmente. “Le parole non riescono a esprimere appieno il mio dolore per l’abuso che avete sofferto”, ha poi detto. “Siete figli preziosi di Dio e dovreste aspettarvi sempre la nostra protezione, la nostra cura e il nostro amore”. Francesco si è detto “profondamente dispiaciuto” per il fatto “che la vostra innocenza sia stata violata da coloro di cui vi fidavate. In alcuni casi – ha aggiunto – la fiducia è stata tradita da membri della vostra stessa famiglia, in altri casi da sacerdoti che hanno la sacra responsabilità della cura delle anime. In ogni caso, il tradimento è stato una terribile violazione della dignità umana”.

In particolare il dolore del Pontefice si associa a coloro che hanno subito l’abuso da parte di un membro del clero: “Sono profondamente dispiaciuto per tutte le volte che voi o le vostre famiglie hanno denunciato gli abusi e non siete stati ascoltati o creduti”, ha affermato, “vi prego di credere che il Santo Padre vi ascolta e vi crede. Mi dispiace profondamente che alcuni vescovi abbiano mancato nella loro responsabilità di proteggere i bambini. E’ molto preoccupante sapere che in alcuni casi siano stati i vescovi stessi a commettere gli abusi”.

“Vi prometto – ha quindi assicurato il Papa – che seguiremo la strada della verità, ovunque possa portarci. Clero e vescovi saranno chiamati a rendere conto se hanno abusato di bambini o non sono stati capaci di proteggerli”. “Siamo riuniti qui a Philadelphia per celebrare il dono di Dio che è la vita familiare – ha inoltre aggiunto -. All’interno della nostra famiglia di fede e nelle nostre famiglie umane, il peccato e il crimine dell’abuso sessuale sui bambini non devono più essere un segreto e una vergogna. Mentre aspettiamo l’Anno giubilare della Misericordia, la vostra presenza – generosa, nonostante la rabbia e la sofferenza che avete sperimentato – ci rivela il cuore misericordioso di Cristo. Le vostre storie di vittime, ciascuna unica e coinvolgente, sono un segno potente della speranza che viene dalla promessa del Signore che sarà con noi, sempre”.

In conclusione, Francesco ha mostrato la sua riconoscenza ai membri della famiglia e amici “per il loro affettuoso sostegno” per aver accompagnato le vittime a questo incontro. Ha infine espresso l’auspicio “che molte persone nella Chiesa sappiano rispondere alla necessità di accompagnare coloro che hanno subito abusi. Che la porta della misericordia sia tutta aperta nelle nostre diocesi, nelle nostre parrocchie, nelle nostre case e nei nostri cuori per ricevere coloro che hanno subito abusi e per cercare la via del perdono nella fiducia nel Signore”.

“Noi – ha ribadito Bergoglio – promettiamo di sostenere la vostra guarigione e di essere sempre vigili per proteggere i bambini di oggi e di domani.
Quando i discepoli che camminavano accanto a Gesù, diretti a Emmaus, riconobbero che Lui era il Signore risorto, Gli chiesero di rimanere con loro. Come quei discepoli, io prego umilmente voi e tutte le vittime di abusi di rimanere con noi, di rimanere con la Chiesa affinché insieme, come pellegrini nel viaggio della fede, possiamo trovare la strada per giungere al Padre”.  [S.C.]

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