SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dal giugno del 1814 garantisce la sicurezza e alimenta la cultura e l’orgoglio di essere italiani. Così si può sintetizzare l’Arma dei Carabinieri, perno importante nell’Italia Monarchica e nell’attuale Italia Repubblicana, con il suo operato mirato alla garanzia della pace e della reciproca convivenza per le generazioni future.
Questa sintesi ha caratterizzato la Santa Messa in occasione del V raduno interregionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, con tantissimi militari e simpatizzanti di ieri, oggi e domani da ogni angolo d’Italia che hanno preso parte domenica 27 settembre alla celebrazione presso la Chiesa di San Pio X in San Benedetto del Tronto.
La Santa Messa è stata presieduta dal nostro Vescovo Carlo Bresciani, il quale nell’omelia si è incentrato sulla giustizia, un valore indispensabile per la società civile. L’omelia è stata finalizzata anche sulle priorità che gli individui devono avere per costruire una vita buona ed onesta non solo per le generazioni presenti, ma soprattutto per quelle del futuro.
Subito dopo la Santa Messa, un corteo formato dalle autorità e dalle numerose Associazioni Nazionali Carabinieri presenti, è partito da Piazza San Pio X per raggiungere la Rotonda Caduti di Nassiriya, per lo scoprimento dell’opera “Mai più Nassiyria”, una scultura in travertino ascolano realizzata da Giuseppe Straccia ed Emidio Sturba.
Sulle facciate dei triangoli, scolpite in basso rilievo, sono rappresentati “il momento della tragedia”, “un’alba di pace fra i popoli” e “il segno della pace”, tre simboli di una scultura che è stata benedetta dal nostro Vescovo e che invita a non perdere la speranza di un Mondo in cui la pace e il rispetto tra i popoli devono albergare in ogni angolo.
Oltre al Vescovo Bresciani, hanno partecipato a questa bellissima ed emozionante cerimonia il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Paolo d’Erasmo, il Prefetto Gabriella Patrizi, il Vicesindaco di San Benedetto Eldo Fanini e tutte le autorità militari, tra cui l’ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri Tito Baldo Honorati che ha classificato i Carabinieri come “ambasciatori di pace”, cosi come erano coloro che in quel maledetto 12 novembre 2003 sono stati privati della vita nell’esercizio di quella fedeltà e passione che da due secoli contraddistingue l’Arma dei Carabinieri dalla strada del Paesino alle aree di guerra del Pianeta.