di Sara de Simplicio
Nel cuore di Sant’Egidio alla Vibrata, a pochi passi dal centro, nel bel mezzo di un incrocio che collega cinque vie, emerge una chiesetta circondata da un piccolo cortile e protetta da un alto cancello nero. È l’antica chiesa “Maria SS. Delle Grazie”, dalla quale ha preso poi il nome il quartiere circostante, che fu costruita nel lontano 1845 in seguito ad una circostanza dai tratti miracolosi. Ad occuparsene, da oltre 30 anni, è la signora Vittoria che, con impegno e dedizione, si “preoccupa” di gestirla, di tenerla pulita e di aprirla, su richiesta, per le occasioni importanti. Molte, infatti, sono le persone della zona che scelgono questa piccola e raccolta chiesa per i loro matrimoni e battesimi, oltre il fatto che durante il mese di maggio qui ogni sera vi si recita il Santo Rosario.
L’edificio presenta una sola navata e subito lo sguardo viene attratto da un dipinto che domina il fondo del piccolo abside: si tratta di un affresco dipinto nel 1996 dal pittore ascolano Leopoldo Tomassini che raffigura con toni accesi e forti contrasti cromatici il tema dell’Apocalisse. Ad oggi, purtroppo, sono visibili sulle pareti interne alcuni segni lasciati dal terremoto del 2009 e un’alta scala testimonia un problema all’orologio e alle campane dovuto alla caduta di un fulmine durante un temporale di qualche tempo fa.
Il piccolo santuario, tuttavia, si presenta in buone condizioni e ad oggi rappresenta per il paese un piccolo “tesoro”, un luogo fortemente simbolico e significativo visti i motivi della sua edificazione. E’ la stessa signora Vittoria a raccontarci la storia del piccolo ma importante edificio, mostrandoci nel frattempo un quadro su tela (risalente a circa 150 anni fa) ritrovato solo recentemente ma della cui esistenza parlava spesso Don Ruggero, il vecchio parroco di Sant’Egidio alla Vibrata, e sul quale sono raccontate graficamente proprio le circostanze per cui fu deciso di costruire, su questo antico bivio, una chiesetta in onore della Madonna.
“La tradizione vuole che, prima della costruzione della chiesetta, su questo incrocio vi si trovasse una piccola nicchia con dentro una statua della Madonna. Si narra che, proprio davanti a questa edicola votiva, un giorno passò una carrozza che da Faraone trasportava in direzione del primo ospedale una signora e la sua bambina, la quale aveva ingoiato accidentalmente un ago. Ad un certo punto, proprio nel punto in cui oggi si erge la chiesetta, il cavallo si imbizzarrì e la bambina, per lo spavento e per i bruschi movimenti, miracolosamente vomitò l’ago, salvandosi così da una morte quasi certa. La mamma, visto che il tutto si era svolto davanti alla statuetta della Madonna, subito parlò di una grazia ricevuta e così, al centro di questo incrocio, fu costruita la chiesa che prese il nome di Madonna delle Grazie. Ancora oggi, per ricordare quella circostanza miracolosa, il 2 luglio di ogni anno è grande festa a Sant’Egidio alla Vibrata e tutto il quartiere prepara per l’occasione una piccola sagra, anticipata dalla recita di una novena in onore proprio della Madonna”.