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LOURDES – I pellegrini della nostra diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto hanno vissuto un’altra bella giornata a Lourdes,
Nella mattinata i fedeli dopo aver vissuto grazie alla sapiente guida di Mons. Vincenzo Catani la via Crucis si sono raccolti presso la Grotta per un momento di preghiera e di riflessione.
Nel pomeriggio invece nell’ambito del pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi, è stato presentato “Per-corsi tra scienza ed etica per l’integrazione della persona”, il progetto realizzato dall’Unitalsi e finanziato interamente dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali ai sensi della legge 383/2000 – annualità 2014 -, che ha come obiettivo quello di formare i volontari dal punto di vista sanitario, catechetico e psico-pedagogico. L’iniziativa è realizzata anche in collaborazione con il Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari. L’iniziativa, che ha preso il via il 18 settembre, si pone come obiettivi migliorare l’accoglienza alle persone malate o con disabilità, formare un numero adeguato di volontari in ambito sanitario e psico-pedagogico, formare al senso della guarigione secondo un’etica cristiana e contribuire all’inclusione della persona malata o con disabilità. Potranno partecipare gratuitamente al progetto formativo volontari provenienti da tutte le sottosezioni dell’Unitalsi presenti in Italia (oltre 250 su tutto il territorio nazionale).
La formazione prevede alcuni focus sull’identità e il carisma dell’associazione, entità e caratteristiche della malattia, psicologia della malattia e del malato, relazione tra fede e guarigione, movimentazione del malato, corso di primo soccorso, corso Blsd e psicologia dell‘incontro con la persona malata. Al termine del percorso formativo è previsto anche un convegno nazionale il 9 e il 10 settembre 2016 proprio sui temi affrontati durante tutto l’anno. Al progetto collaborerà anche don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale della pastorale della salute della Cei, in particolare sulla relazione tra fede e guarigione. “L’idea portante di questo progetto – ha dichiarato, durante la presentazione, Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi – è il rapporto tra fede e scienza. Ristabilire questa relazione tra religione e medicina è importante perché nella società moderna i due concetti sembrano separati. Noi siamo dell’idea che i due mondi si incontrano, chi crede spesso guarisce prima, come attestano alcuni studi compiuti negli Usa. Per formare al senso della guarigione secondo l’etica cristiana non servono solo competenze professionali, ma occorre l’umanità e il rapporto prima di tutto con l’uomo. Noi proponiamo un percorso di formazione virtuosa abbinando scienza, medicina e fede”.
“Un’iniziativa importante – ha spiegato Marzia Tanini, consigliere nazionale dell’Unitalsi e responsabile del progetto – che coniuga la formazione scientifica e professionale con il carisma della nostra associazione basato sull’attenzione alla persona soprattutto se con disabilità o malata. È un progetto unico in Italia che grazie al sostegno del ministero del Lavoro e della politiche sociali ci darà la possibilità di dare una formazione completa e all’avanguardia ai nostri volontari che ogni giorno sono impegnati nel sostegno alle persone fragili”. “Formazione sanitaria, catechetica e psico-pedagogica sono i pilastri di questa nostra iniziativa – ha aggiunto Federico Baiocco, responsabile nazionale dei medici Unitalsi e coordinatore del progetto – che punta a offrire soprattutto ai giovani un’opportunità per essere preparati a sostenere quanti convivono con una disabilità o una malattia in maniera professionale, ma soprattutto con un’attenzione speciale all’umanità di chi incontrano e con uno sguardo di fede, anche se l’altro che si assiste potrebbe non accettare la sua malattia ed essere in lotta con Dio”.
La giornata si è conclusa con lo spettacolo organizzato per i bambini in cui si è ripercorso la storia di Bernadette e con la serata di intrattenimento che ha visto alternarsi sul Palco: Luisa Corna, Simone Cristicchi e Pippo Franco,
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