Si è aperto domenica 4 ottobre il percorso di preparazione delle diocesi italiane verso la Giornata mondiale della gioventù che si svolgerà a Cracovia dal 25 al 31 luglio 2016, sul tema “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”. Un cammino da iniziare con il piede giusto, magari seguendo le coordinate dettate da Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata nel quale invita i giovani a riscoprire le opere di misericordia corporale e spirituale e metterle in pratica ogni mese, da qui all’inizio della Gmg. Una proposta concreta che, secondo don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg), “chiama in causa anche gli adulti, gli educatori e gli operatori della pastorale giovanile. I giovani, infatti, vanno accompagnati perché la Gmg è una palestra impegnativa”.
Una richiesta di concretezza. Nel suo messaggio il Pontefice “chiede cose concrete, impegnative come le opere di misericordia. La sfida è tenere insieme la loro dimensione spirituale e corporale. Visitare malati, i carcerati, accogliere i forestieri, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, tanto per citarne qualcuna – dice don Falabretti – hanno un senso se mi invitano al confronto con la mia libertà, la mia capacità quotidiana di perdonare coloro che ho più vicino, di rispettare le regole, il senso di giustizia, di accoglienza e quindi mi rimandano alla conversione e alla formazione della mia coscienza. È il paradosso del Vangelo: facile da capire, difficile da fare. Con la sua proposta il Pontefice trasforma il cammino della Gmg in un lungo, paziente esercizio di preghiera e di pratica della carità. Usciamo dalla retorica della Gmg, del buonismo e di etichette come quella di Papaboys. La Gmg deve essere più di un evento, un’occasione per scoprire la dimensione spirituale del ‘mettersi per via’, dell’uscire fuori che non vuol dire spostarsi. Il Papa lo dice con chiarezza col tema della Gmg: la misericordia è un programma di vita concreto ed esigente perché implica delle opere. Non è buonismo, né mero sentimentalismo”. Insomma non si va a Cracovia “a vedere Papa Francesco, ma si va Cracovia pronti a tutto, in cerca di conversione”.
La carica dei 100mila. I giovani italiani “pronti a tutto” che si recheranno a Cracovia sono stimati, dal Snpg, in almeno 100mila, oltre 100 i vescovi che li guideranno, mentre saranno molti di più i sacerdoti, religiosi e religiose che, con gli operatori della pastorale giovanile delle diocesi, li seguiranno in Polonia. Al momento le iscrizioni azzurre pervenute, secondo i dati del Snpg, sono 50mila su un totale di oltre 300mila. Come tradizione, dunque, quello italiano sarà uno dei contingenti più numerosi e tra i più organizzati. “Da due anni – spiega don Falabretti – stiamo lavorando per Cracovia 2016. Abbiamo diffuso un sussidio di preparazione che serve anche alla ri-partenza post-Gmg per continuare a seguire i giovani”. Come a dire che la vera Gmg comincia quando questa finisce. Grande anche lo sforzo logistico. A Cracovia sarà allestita “Casa Italia”, nei pressi dei luoghi che ospiteranno i grandi eventi del programma papale. Avrà un parco esterno dotato di wi-fi per permettere ai giovani italiani di connettersi con amici e familiari rimasti in Italia. Casa Italia, la cui idea è stata nel tempo copiata anche da altre Conferenze episcopali, sarà un punto di riferimento e di assistenza pratica anche per risolvere eventuali problemi che si potessero verificare durante la permanenza in Polonia. Una particolare attenzione verrà prestata ai pellegrini disabili. Definito il “Kit degli italiani”, molto ricercato dai pellegrini di altri Paesi interessati allo scambio dei gadget. Oltre al cappello – che a Cracovia avrà una foggia tutta rinnovata – al telo blu e al tricolore, il kit prevede una croce lignea, un diario del pellegrino, una radiolina, un frisbee che all’occorrenza diventa un utile ventaglio, una lampada da notte da posizionare con apposita fascia sulla testa e una t-shirt artistica realizzata da un giovane italiano che vive e lavora a New York.
Il “Pellegrinaggio degli italiani”. Uno dei momenti clou della presenza azzurra a Cracovia sarà il “Pellegrinaggio degli italiani” (27 luglio), al santuario della Divina Misericordia di Cracovia, dove sarà allestita la Porta Santa del Giubileo della Misericordia. Un cammino a piedi di circa 5 km che culminerà con la messa e la festa finale nel parco di Blonia su cui aleggiano “nomi di artisti noti”, dice don Falabretti sorridendo. Un ultimo cenno, il responsabile del Snpg lo dedica al Giubileo dei ragazzi (Roma, 23-25 aprile 2016) che si pone in continuità con la Gmg, che nelle parole di Papa Francesco sarà il Giubileo dei giovani, iscritto nel più grande scenario del Giubileo della Misericordia. Centomila ragazzi (13-16 anni), da tutto il mondo, invaderanno Roma per tre giorni di testimonianze e preghiere. Una festa allo Stadio Olimpico, e la messa con Papa Francesco sono alcuni dei momenti del pellegrinaggio la cui organizzazione è stata affidata dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione al Servizio nazionale Cei per la pastorale giovanile.
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