Di Mons. Vincenzo Catani e Simone Incicco
DIOCESI – Vi raccontiamo le 49 ore di viaggio in treno vissute dai pellegrini dell’Unitalsi di San Benedetto del Tronto da Lourdes a casa.
Puntualmente partiti da Lourdes sabato 3 ottobre alle ore 9.45 il viaggio si è svolto con serenità e puntualità delle ferrovie francesi.
I problemi sono iniziati dopo Nimmes dove si vedeva un cielo nerissimo al tramonto, di li a poco è iniziata una pioggia fitta e insistente.
Tutto il midi francese lo abbiamo attraversato sotto la pioggia che batteva sui finestrini del treno con una potenza inusuale.
Il nostro treno si è trovato sulla traiettoria della tempesta e per lungo tempo abbiamo assistito anche al bagliore dei fulmini e allo scrosciare impetuoso della pioggia.
Mezz’ora prima dell’arrivo a Cannes, il nostro treno è stato bloccato da un fulmine caduto sulla cabina lungo le rotaie che emette la segnaletica semaforica di viabilità, siamo rimasti bloccati per mezz’ora.
Quando la segnaletica è tornata regolare dando il verde, di li a pochi chilometri siamo stati definitivamente bloccati dalle ferrovie francesi a causa del nubifragio in atto e dell’allagamento completo del tunnel a livello più basso della città (vedere foto), della stazione e dei binari di Cannes.
Una domanda è sorta spontanea se quel fulmine non avesse bloccato la centralina, noi ci saremmo trovati al centro del disastro. Aiuto del Signore o coincidenza?
Al mattino seguente al risveglio abbiamo trovato un bellissimo sole un cielo azzurro e uno splendido mare ad appena 10 metri dalla ferrovia. La mattinata è servita per uscire dal treno e passeggiare sul litorale sobborgo di Cannes la BocCa.
La protezione civile tramite le ferrovie francesi ci hanno rifornito di due colazioni dato che la nostra cambusa aveva esaurito ogni scorta in quanto dovevamo giungere prestissimo in Italia.
Siamo ripartiti alle 14.30 con un’andatura quasi a passo d’uomo abbiamo potuto constatare i danni del nubifragio sulle strade, negli scantinati, delle case e infine nella stazione di Cannes inagibile e coperta di fango.
Mentre si passava quasi a contatto delle case abbiamo notato come la gente dai balconi ci salutavano perché eravamo effettivamente il primo treno che ripercorreva quella linea dopo quasi 24 ore, ed era il segno di una ripresa dopo la tragedia.
Siamo giunti finalmente in Italia ripercorrendo quel breve tratto da Cannes a Ventimiglia alle 18.25.
Dopo la sosta tecnica di Ventimiglia per il rifornimento di acqua e vivere, finalmente il treno ha ripreso la tratta italiana e la notte ci ha avvolti nel riposo.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare che da Rimini in poi il nostro viaggio è diventato un prolungamento della nostra Via Crucis, dovuto al rallentamento e all’uscire dal canale che ci era stato consegnato per un normale ritorno a casa.
Per questo motivo siamo arrivati dopo 49 ore di viaggio alle ore 11.10.
All’arrivo del treno bianco, i volontari della Protezione civile hanno offerto cornetti, caffè, latte e succhi di frutta, molto graditi dai viaggiatori appena sbarcati in stazione.
Il sindaco Giovanni Gaspari, presente alla Stazione ferroviaria, ha salutato i pellegrini e gli ammalati, gli accompagnatori e i parroci della Diocesi di San Benedetto informandosi su quanto accaduto e sulle condizioni del viaggio.
I nostri malati sono sempre stati seguiti grazie all’attenzione continua dei medici degli infermieri e del volontariato unitalsiano , non hanno minimamente risentito alcun disagio.
Stanchi sicuramente, sereni altrettanto. Ringraziando il Signore e la Vergine non sarà un viaggio che dimenticheremo facilmente, metteremo anche questo nel bagaglio delle nostre esperienze.