ROMA – Tempi non facili per circa 10.000 insegnanti di religione cattolica a tempo determinato che operano in tutta Italia e che costituiscono quasi la metà dell’intero corpo docenti di questa materia. Se infatti solo pochi fortunati nel mese di settembre sono riusciti ad avere regolarmente accreditato lo stipendio, per la stragrande maggioranza non è andata così.
Ad oggi, ancora un abbondante numero di docenti non ha visto accreditato la liquidazione del mese scorso. È per esempio il caso della maestra Oriella Pietra, docente in una scuola primaria di Milano, che ha dichiarato: “Sono sbigottita dal fatto che dopo trentasette anni di servizio possano accadere cose del genere”.
È vero, sono soldi che prima o poi il Ministero dell’Economia e delle Finanze liquiderà (Mef), ma nel frattempo i docenti devono fare i conti con la vita di tutti i giorni, come ci ha detto un’altra docente di scuola primaria: “Ho ricevuto l’ultimo stipendio ad agosto e poi niente più. Per questo motivo non sono riuscita a pagare l’affitto. Fortunatamente ho incontrato la comprensione della proprietaria della casa nella quale alloggio. So che molti altri insegnanti purtroppo sono nella mia stessa situazione”.
Sono stati più fortunati altri docenti che hanno percepito il compenso fra gli ultimi giorni di settembre e i primi di ottobre e che tuttavia hanno riscontrato anomalie nelle cifre erogate, spesso inferiori di alcune centinaia di euro rispetto a quello che dovrebbe essere il regolare importo.
Tutta colpa del nuovo sistema di pagamento per gli insegnanti di religione. Fino allo scorso anno le scuole inviavano agli uffici competenti del Mef i contratti annuali cartacei. Quest’anno, invece, i contratti sono stati inseriti attraverso il sistema informatico SIDI, come avviene per tutti gli altri docenti. Questo passaggio al sistema digitale però ha comportato disguidi e anomalie. Evidentemente il sistema non è stato settato in maniera tale da evitare disagi ad un numero così cospicuo di lavoratori.
Tutto risolto col mese di ottobre? Nient’affatto! Molti docenti che si aspettavano il conguaglio di quanto non versato a settembre sono rimasti delusi. Non solo non hanno ricevuto gli arretrati, ma in non pochi casi si sono visti liquidare una cifra inferiore a quella si settembre! È il caso della maestra Nicolina Viceconti, docente di scuola primaria di Roma, che, da quanto prospettato dal Mef, ad ottobre percepirà 120 euro in meno.
Sono moltissimi i docenti che si trovano in quest’ultima situazione e non è ancora molto chiaro capire il perché in quanto, al momento, è possibile visualizzare sul sito della pubblica amministrazione solo l’importo e non il cedolino di ottobre.
È davvero imbarazzante che in questa situazione si trovino anche insegnanti che addirittura fra qualche mese andranno in pensione! Speriamo che la situazione si possa risolvere al più presto e che sia posto rimedio al disagio procurato a centinaia e centinaia di famiglie.