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ACS La condizione dei cristiani continua a peggiorare

“Rispetto all’edizione 2011-13, nei Paesi dove i cristiani erano già perseguitati, notiamo che la situazione è peggiorata: in Iraq, ad esempio, 120mila cristiani sono stati costretti a fuggire nell’agosto 2014”. Lo ha detto Marta Petrosillo, portavoce della Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) Italia, durante la presentazione del rapporto “Perseguitati e Dimenticati. Rapporto sui Cristiani oppressi in ragione della loro fede tra il 2013 e il 2015”, avvenuta ieri a Roma. “La situazione è preoccupante anche fuori dal Medio Oriente – ha aggiunto Petrosillo -, come in Africa, dove è in aumento la pressione dei gruppi fondamentalisti islamici, fra tutti, quello di Boko Haram, o in Asia, dove esistono diversi tipi di fondamentalismo indù in India e buddista in Sri Lanka. In Asia, inoltre, esistono realtà particolari come il Pakistan dove i cristiani subiscono numerosi attacchi anche per la cosiddetta legge antiblasfemia. In particolare, in Pakistan, sono aumentate le condanne a danno dei cristiani e spesso, quando un cristiano viene accusato, a pagare è tutta la comunità. Senza poi dimenticare quei Paesi dove la persecuzione viene perpetrata dagli Stati, come Nord Corea, Cina ed Eritrea, dove più di 3.000 persone sono detenute in campi di concentramento per motivi religiosi, la maggior parte cristiani, e la Chiesa subisce gravi limitazioni”.

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