Dopo un anno di catechismo (ruotante principalmente intorno ai 7 doni dello Spirito Santo), si può infatti ritenere appena concluso il cammino di preparazione al sacramento della Cresima: per l’occasione si è dunque pensato di invitare il Vescovo a presenziare l’incontro finale con i cresimandi, incontro al quale erano presenti anche i genitori degli stessi, che hanno pensato all’organizzazione di un momento conclusivo di agape fraterna grazie ad un ricco buffet di dolce e salato.
La presenza del Vescovo, gradita e insieme forse anche un pò “temuta” dai ragazzi, ha creato un clima attento ed esclusivo: dopo un breve giro di conoscenze, i ragazzi, avvolti da un inflessibile silenzio, hanno ascoltato con attenzione le sue raccomandazioni e la sua parola, visto che sarà Lui stesso, domenica 25 ottobre, a donare loro il sacramento della Cresima.
Il discorso del Vescovo Bresciani si è incentrato sul tema fondamentale della vocazione di ogni uomo, argomentato anche attraverso il racconto della sua personale esperienza. Infatti, dopo aver ricevuto nel giro di un anno sacramenti della Comunione e della Cresima (rispettivamente in prima e in seconda elementare) Mons. Bresciani ha raccontato della sua decisione di continuare il percorso di catechismo fino al diciottesimo anno, svelando ai cresimandi come proprio il “nodo” della sua vita e della sua vocazione sia stato sciolto grazie a questa continuità e ala gratuita messa a disposizione al servizio della Chiesa e della parrocchia.
Il Vescovo ha poi provveduto alla spiegazione dell’importantissimo gesto dell’imposizione delle mani: “Sarà quello l’attimo cruciale della cerimonia perché in quel momento lo Spirito Santo scenderà su di voi: lasciategli aperto uno spiraglio nel vostro cuore e premettetegli di operare in voi, rendendovi così la vita meravigliosa. Non basta, infatti, prepararsi alla Cresima con superficialità e passività: i vestiti, le acconciature, le scarpe sono sì cose necessarie..ma non fondamentali visto che, anche nel caso in cui vi presentereste con i pantaloni strappati, nulla cambierebbe la sostanza e il senso della cerimonia. Prepararsi, quindi, significa rimanere svegli, drizzare l’orecchio e avere discernimento: esercitatevi alla bontà, all’ubbidienza, alla carità, al sacrificio e offrite tutto questo a Gesù Cristo, pregandolo affinché vi aiuti a riflettere il più possibile sul sacramento che andrete a breve a ricevere”.