Secondo punto dolente è “la riforma dell’editoria, in particolare per quel che riguarda i contributi diretti”, “soldi invisi all’opinione pubblica che non distingue tra sussidi a pioggia e sostegno al pluralismo e alla libertà d’informazione”. Zanotti chiede “equità e rigore” ed esprime apprezzamento per “la proposta di legge che sta per arrivare in Parlamento in queste settimane”, secondo la quale “il sostegno sarà riservato a editori non profit o a cooperative di giornalisti e sarà parametrato, per tutti, sulle reali vendite, con un tetto calcolato sui ricavi”. “Una buona base di partenza – è il giudizio di Zanotti – per avviare il confronto”.
Lavorare con professionalità, fare prodotti “utili”, vivere “il territorio”. Sono i tre elementi per superare la crisi e guardare al futuro, ad avviso di Francesco Zanotti, di cui “A sua immagine settimanale” pubblica un contributo sulla crisi della stampa cattolica. “Non ci si può più accontentare di mettere in pagina oppure online prodotti fatti bene, Non è più sufficiente. Occorre farli benissimo”, stigmatizza il presidente della Federazione. In secondo luogo la vera chiave di volta, “mettere insieme giornali utili, che servano ai lettori. Giornali di servizio che si leggono non per fede, ma per convinzione. Giornali pieni di notizie, originali, con i fatti che nessuno racconta”. In terzo luogo il territorio, che “va vissuto, amato, rispettato”. “Si deve pensare al giornale, nell’era che stiamo vivendo, in cui le piazze rischiano di essere solo quelle digitali, come a un luogo in cui i lettori si ritrovano, si confrontano e dialogano. I giornali andrebbero pensati in grado di suscitare domande e capaci di fare alzare lo sguardo, ancorati nella realtà, per spaziare con grande libertà sull’Italia, sul mondo, su tutto l’umano”.