“La scelta preferenziale dei poveri, che caratterizza l’annuncio gioioso del Vangelo oggi – spiega Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes – trova nell’udienza di papa Francesco ai rom, come già quella di papa Benedetto XVI nel 2011, una espressione concreta . I rom, infatti, sono una minoranza non riconosciuta nel nostro Paese, spesso discriminata in Europa. Molti rom – quasi 40.000 dei 180.000 presenti in Italia – vivono ancora in periferia, nei campi, tra i più poveri, tra i più lontani dalle istituzioni, tra gli ultimi”.
“L’udienza di papa Francesco, come l’udienza di Paolo VI con i rom nel campo di Pomezia, cinquant’anni fa, a poche settimane dalla chiusura del Concilio Vaticano II, costituisce una forte provocazione a riportare nel cuore e al centro della Chiesa la cura pastorale dei rom: un popolo costituito per oltre la metà di bambini e ragazzi”.
“Il Pellegrinaggio internazionale dei Gitani organizzato a Pomezia nel settembre del 1965 è stato un significativo punto di partenza per una rinnovata pastorale dei rom in Italia. A capo del Comitato del pellegrinaggio c’era don Bruno Nicolini, con la diretta collaborazione dell’UCEI e del Vescovo incaricato S.E. Mons. Giuseppe Marafini, Vescovo di Veroli e Frosinone, in particolare attraverso don Dino Torreggiani, coadiuvato anche da don Antonio Riboldi e da alcuni laici. Dopo Pomezia si intensificò un’azione di accostamento delle persone e famiglie rom e sinte in Italia. All’azione pastorale si unì un’azione educativa sociale. In poco tempo furono aperte 19 scuole per i rom in diverse città d’Italia. Quattro Piccole Sorelle di Charles de Foucauld iniziarono a seguire con una propria roulotte i rom nei loro vari spostamenti” – spiega il Direttore Migrantes -: “in continuità con una pastorale attenta a coinvolgere il popolo rom, e con un loro diretto protagonismo, come Fondazione Migrantes siamo convinti che le nostre comunità parrocchiali, chiamate ad uscire, ad incontrare e ascoltare, a tutelare i poveri, sapranno trovare gesti e modalità concrete per un cammino pastorale insieme alle persone, alle famiglie, al popolo rom”, conclude Mons. Perego.