SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sì è tenuto presso la sala consiliare di San Benedetto del Tronto il primo dei tre incontri che mettono a tema la Dottrina sociale della Chiesa e proposti dall’Ufficio di pastorale della comunicazione e culturale della diocesi di San Benedetto, presentati da Fernando Palestini il direttore dell’ufficio pastorale. Una sede pubblica che il sindaco Gaspari ha sottolineato essere luogo significativo per offrire l’opportunità di fermarsi a ragionare e confrontarsi con i grandi ideali su questi temi di grande attualità. Ospite di questo primo incontro sul tema della responsabilità di tutti per il Bene Comune: Franco Miano, docente di Filosofia Morale a Tor Vergata, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica e di ritorno dal Sinodo sulla famiglia, dove con la moglie erano presenti come coppia di esperti.
Miano con competenza e passione ha tracciato le linee fondamentali di questo confronto sul bene comune, tema decisivo e globale del quale occorre recuperare le radici per un impegno e un’attenzione appassionata alla vita comune che diventi bene comune, partendo proprio dalla responsabilità.
Il professor Miano ha parlato di responsabilità autentica solo nella relazione in cui diventa risposta alle persone, aiutando anche a superare l’indifferenza per riscoprire nel valore della domanda, cittadini che si interrogano, si informano.
“La responsabilità, ha detto, è libera e è apertura al futuro, ma si fa più fatica a creare una società a misura del le nuove generazioni. Fare largo al futuro è la possibilità di costruire un tempo nuovo” Ma anche ricordato che prima di tutto c’è una responsabilità verso se stessi nell’essere pienamente se stessi , per dare un contributo al bene comune insieme agli altri, questo il messaggio in fondo della Dottrina sociale della Chiesa che dice che quel bene che hai vissuto ha senso se lo esprimi su una scala più vasta, che tocca il bene comune . Infatti “non c’è nessuna autentica responsabilità che non diviene corresponsabilità!” e nella città si è corresponsabili a prescindere dall’avere un compito pubblico o solo nei confronti di coloro con cui si hanno rapporti diretti, ma corresponsabili a partire dal vivere il proprio essere cittadini e nell’esercizio delle proprie attività, anche quando non ho davanti fisicamente colui per il quale ci stiamo impegnando.
Un esercizio di riflessione, quello proposto da Miano, per tirar fuori ciò che apparentemente è ovvio ma che deve diventare uno stile e un nuovo ethos, soprattutto attraverso l’educazione alla responsabilità, che non si acquisisce per imposizione, ma con l’impegno di tutte le istituzioni a educare fin da piccoli. Come? con passione e mostrando un bene comune possibile, attraverso segni di bene possibile, ha indicato Miano, e soprattutto con una disposizione di mente e cuore di apertura al futuro, di speranza contro il disfattismo, c’è una minoranza che apre la strada, individua una prospettiva e inizia a percorrerla.
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