Foto Simone Incicco, Giacomo Straccia e Francesco Traini
DIOCESI – Domenica 15 Novembre alle ore 11,00 il Vescovo Carlo Bresciani ha presieduto la Celebrazione Eucaristica nella Concattedrale di Ripatransone.
Durante il rito, è stato ammesso agli ordini sacri del Diaconato e del Presbiterato il seminarista Silvio Giampieri della parrocchia dei Santi Benigno e Michele Arcangelo.
È una tappa questa che cade verso la metà del cammino di Seminario e comporta l’espressione di un’adesione pubblica ad un impegno vocazionale orientato in modo preciso a questi ministeri, da portare ancora avanti nel processo formativo.
Il Vescovo Carlo Bresciani durante l’omelia ha dichiarato: “Quello che sta accadendo questa mattina è un atto importante per tutti noi e non solo per Silvio che liberamente e ufficialmente si appresta ad intraprendere il cammino verso il presbiterato. L’evento di oggi non riguarda solo un membro di una comunità, ma questa nella sua interezza, perché fornisce un prezioso spunto di riflessione su cosa significhi essere sacerdote e su cosa ci sia dietro una scelta così “radicale”.
Nella seconda lettura di oggi (la Lettera agli Ebrei) si parla del sacerdote nell’Antico Testamento che giorno per giorno offre gli stessi sacrifici. Ciò che in quel contesto è davvero importante non è il rito in quanto tale né la figura del sacerdote in sé, quanto piuttosto il sacerdote visto nell’ottica di emulatore di Gesù. È Cristo il vero protagonista, cioè non la forma ma il contenuto del rito, come anche ci insegna Giovanni Battista, raffigurato con il dito indice rivolto verso l’alto: un gesto semplice ma carico di spiritualità perché ci indica e ci ricorda il centro di tutto, la giusta direzione.
Essere sacerdoti è proprio questo, oltre che un atto di amore verso Gesù: essere una guida per la comunità sulla strada che conduce a Lui, saper coltivare sempre e comunque la disposizione a mettere al centro del rito e della vita Gesù. Abbiamo bisogno di sacerdoti disposti a fare la volontà del Signore e come Chiesa possiamo accompagnarli in questo percorso con una preghiera “costruttiva”, una preghiera che non sia solo rituale ma fondamento di una comunità che ama il Signore e nella quale ci si ama gli uni gli altri”
Al termine della celebrazione tuta la comunità ha vissuto un momento di festa e di convivio davanti al sagrato della concattedrale di Ripatransone.
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