Coordinamento di azione, cooperazione del settore giovanile, innovazione e partecipazione aperta, sono state le parole chiave del primo incontro programmatico. Cercare di pensare come poter rimodellare piano di collaborazione e di partecipazione sul territorio. È importante porre attenzione soprattutto a quanta umanità gira intorno a Libera e a quanta attenzione è posta alla persona. L’obiettivo è la capacità di rispondere ai bisogni dei giovani nel territorio. Libera è rappresenta la responsabilità, la cura, la legalità e l’impegno.
Consapevolezza, appartenenza e coinvolgimento sono gli obiettivi da raggiungere insieme a Libera, un’associazione che ha il coraggio di progettare e travolgere i giovani. Molto importante è formarsi nella realtà, guardando alle relazioni e al proprio territorio di appartenenza attraverso la creazione di reti di relazioni. Si tratta di trovare un metodo per coinvolgere i giovani e stimolarli alla partecipazione attiva. Libera si muove su due livelli: 1) legalità e antimafia; 2)costruzione e relazioni.
Il percorso delle politiche giovanili è legato ai temi della giustizia sociale, per provare a pensare, cercando di fare un salto di qualità da compiere nel territorio in cui viviamo per essere soggetti rilevanti rispetto al territorio. La formazione per poter essere efficace deve prima di tutto essere partecipata . Ragionare sui desideri di ognuno è un altro obiettivo, soprattutto pensare l’ altro come valore aggiunto come spinta e scoperta di una propensione specifica, intercettando la militanza giovanile. “I beni devono raccontare le storie del territorio, bisogna farsi voce di un cambiamento che va raccontato, che esige di essere raccontato e ascoltato -afferma convinta la delegata regionale di Libera Paola Senesi- rientrando nella logica di partecipazione e convivialità. Quali sono i freni che bloccano i nostri desideri -realizzazione? Gli Scenari possibili non devono rimanere possibili. Azione deve capire con chi deve essere svolta e in particolare il ruolo di libera deve concentrarsi su quattro aree: 1)territorio e organizzazione, 2)beni comuni, 3)creatività per partecipazione attiva, 4)autonomia, ovvero il giusto collocamento delle competenze.”