Zanotti“Non so se questo sia il tempo per convocare gli ‘Stati generali dell’editoria cattolica’”: lo scrive oggi, in una lettera rivolta al direttore di “Avvenire” e pubblicata dal quotidiano cattolico, il presidente della Fisc, Francesco Zanotti. Facendo riferimento a una lettera di padre Giulio Albanese e di Michele Zanzucchi sulla crisi che attanaglia tutta l’editoria, pubblicata e commentata su “Avvenire” l’8 novembre alla vigilia del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, Zanotti parla di una “occasione preziosa per confrontarsi su quel tema caldissimo” che è la situazione della stampa e informazione cattolica. “Tu sai bene dell’impegno della Fisc e mio personale per quel che riguarda la libertà di informazione, il pluralismo e il sostegno da parte dello Stato a questo comparto così delicato per una democrazia”, precisa, “sai anche di quanto si stia lavorando in vista di una riforma invocata da tempo anche da parte di tutti noi e di quanto ci stiamo battendo – fianco a fianco anche con ‘Avvenire’ – perché la corrispondenza postale e la stampa non vengano recapitati a giorni alterni. Battaglie non di retroguardia, ma di libertà e di civiltà”.
Secondo il presidente della Fisc è giunto il momento di accelerare sul processo di avvicinamento e sostegno reciproco da parte dei media cattolici. Scrive nella lettera a questo riguardo: “A Firenze la Chiesa italiana, attraverso i suoi rappresentanti, ha vissuto e scelto lo ‘stile sinodale’, cioè del cammino insieme, senza bisogno di troppe strutture che potrebbero farci rischiare fatiche e rallentamenti inopportuni. Allora, che cosa può significare per noi oggi ‘gareggiare nello stimarci a vicenda’? Credo voglia dire richiamarsi l’un l’altro, anche grazie alle mille opportunità che offre l’ambiente digitale. Locale e nazionale. Carta stampata e web. Radio e televisioni. Agenzie e uffici. Tutti insieme, nella stessa direzione, amandoci e stimandoci gli uni gli altri, come scrive san Paolo”. Per Zanotti, compito dei media cattolici è “fare conoscere il volto lieto della Chiesa in Italia che troppo spesso rimane nel segreto e non viene raccontata. Uscire dal particolare, quindi, per avere a cuore il bene comune. Tutti insieme, in maniera ‘circolare’. Ciascuno portando il proprio contributo”.

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