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Sorelle Clarisse: “Gesù è Re perché testimone di un Dio che è amore”

GesùDIOCESI – Lectio delle Sorelle Clarisse del Monastero Santa Speranza sulle letture di domenica 22 Novembre.

Ci sono due episodi nel Vangelo secondo Giovanni, la moltiplicazione dei pani e l’ingresso a Gerusalemme, in cui la folla, al seguito di Gesù, vorrebbe acclamarlo e farlo re; Gesù sfugge a questa intenzione ritirandosi da solo sulla montagna a pregare, nel primo caso, entrando in città in sella ad un asino, nel secondo caso.

Questa domenica, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, ci troviamo di fronte invece (e sembrerebbe quasi contraddittorio con quanto detto prima!) ad un Gesù che proclama senza esitazioni la propria regalità.

E’ una regalità, però, non come la intendeva il popolo ebreo, che aspettava un re chiamato Messia che avrebbe dovuto ristabilire l’indipendenza nazionale e la sovranità di Israele sul territorio.

No, Gesù non aveva alcuna intenzione in proposito! La sua è una regalità, come leggiamo nel Vangelo, che “non è di questo mondo” e che si manifesta nella “testimonianza alla verità”.

Cosa significa tutto ciò? Quale re festeggiamo e acclamiamo nella liturgia di questa domenica?

L’essere Re di Gesù non ha nulla da condividere con l’essere re per il mondo e nel mondo: non è una regalità politica perché il Signore non si serve della potenza e non fa uso della forza di un esercito per difenderla. Non è di origine mondana perché Egli “non è di questo mondo”, ma è venuto per salvarlo e ricondurci al Padre.

Gesù è Re perché testimone di un Dio che è amore, di un Dio che nell’amore si fa servitore della verità e della vita, un Dio “che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue”, donando se stesso, e non con eserciti, guerre, prevaricazioni, dimostrazioni di forza.

Gesù è Re, quindi, di “chiunque è dalla verità”, ossia di ogni uomo che ascolta la Sua Parola attraverso una continua e sincera ricerca, e la vive.

Solo questo Regno è “stabile”, “non potrà vacillare”! Solo questo Re ci fa dono della stabilità, della capacità di stare in piedi, di camminare eretti nella vita; solo l’ascolto della Sua Parola e la sua accoglienza ci consegnerà non ad un despota, ad un tiranno, ma ad Signore che guida, accompagna, custodisce, conforta!