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Premio Ratzinger: cardinale Muller, segno della “cattolicità” della Chiesa

“Se il Vicino Oriente ha rappresentato, fin dall’inizio, la culla del cristianesimo, si è ormai da secoli verificata, a seguito dei grandi movimenti missionari dell’epoca delle scoperte, una diffusione su scala mondiale della dottrina della fede e dei costumi nelle forme della cultura cristiana occidentale”. A ricordarlo è stato il cardinale Gerhard Müller, prefetto dalla Congregazione della Dottrina della Fede, delegato del Papa per la quinta edizione del Premio Ratzinger, consegnato oggi nella Sala Regia del Palazzo apostolico vaticano. Riferendosi alla provenienza geografica dei premiati – il cui profilo è stato tracciato da monsignor Luis Francisco Ladaria, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede e del Comitato Scientifico della Fondazione Ratzinger – il porporato ha commentato: “Si è resa con ciò effettiva, in senso estensivo, l’affermazione della cattolicità della Chiesa. Soggetti di una nuova sintesi tra la fede e la sua esplicazione culturale sono ai nostri giorni le stesse Chiese dell’Africa, dell’America Latina e dell’Estremo Oriente asiatico. La cattolicità della Chiesa si realizza così nelle plurime forme d’espressione dell’unica fede cristiana”. “Cari professori Nabil el-Khoury e Mario De França Miranda – ha concluso il cardinale –, sono molto lieto di conferirvi, a nome di Papa Francesco, il Premio Ratzinger 2015, per la qualità eminente degli studi da voi condotti e la molteplicità d’esercizio della vostra attività accademica e formativa”.

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