La Chiesa è stata ed è in prima linea nell’indicare queste sfide e sollecitare attivamente il Governo a risolverle”, evidenzia il porporato, che ricorda anche l’uccisione, per mano dei terroristi, di 147 studenti all’università di Garissa, lo scorso aprile. “La visita di Francesco rafforzerà la nostra determinazione a combattere il terrorismo e a incoraggiare lo spirito di tolleranza religiosa e coesione in tutto il mondo – chiarisce il cardinale -. La sua presenza renderà concrete le sue parole: lui viene per esprimere la sua empatia con tutti coloro che hanno perso persone care a causa dell’intolleranza politica o religiosa”. Perciò, “la visita del Papa è un dono di Dio; egli viene per risollevare l’Africa nella speranza e nella fede, per incoraggiare e motivare il mondo perché non tutto è perduto e per rafforzare la nostra determinazione a cercare di fare del Kenya la perla d’Africa. Karibu (‘benvenuto’) in Kenya, Papa Francesco!”.