CarcereDIOCESI – Prosegue la nostra “rubrica dal carcere” leggi i precedenti articoli curata dai volontari della nostra diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto del gruppo “Il Mosaico”.
Questa settimana i volontari hanno chiesto ai detenuti di riflettere sull’attesa, vi proponiamo i loro scritti.

Marco: “Per me l’attesa è attendere un familiare per un colloquio,attendere le risposte del magistrato per i benefici che ho chiesto per poter uscire dal carcere al più presto.
Questa attesa mi crea ansia e apatia,ma mi sono abituato a sopportare questo stato,perchè ho la pelle dura e gli anni di detenzione non mi fanno paura”.

Davide: “L’attesa sono attimi,momenti .Nell’attesa ci sono riflessioni,pensieri e un alternarsi di emozioni.
Io penso che nella vita ci sono più fasi di attesa,che parte dall’adolescenza fino alla maturazione. Nella prima fase quello che io colgo è una attesa bella che si vive in modo gioioso con molta ingenuità.
Poi si cresce e l’attesa comincia ad avere diverse sfaccettature tra la curiosità e la paura di rimanere deluso. In ultimo avremo l’attesa per un appuntamento, per una telefonata di una persona cara o di un colloquio di lavoro. Io cerco di fare di queste attese delle esperienze, poiché incapperemo in attese più o meno decisive nella nostra vita.

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