“Sviluppo agricolo e lotta alla fame: l’appello dell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco” è il tema del convegno che si è tenuto ieri nella sede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e dell’Università Europea di Roma. L’incontro è stato promosso dalla Missione permanente della Santa Sede presso Fao, Ifad e Pam insieme all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e all’Università Europea di Roma e in collaborazione con la Cattedra Unesco di bioetica e diritti umani. Come spiegato da Alberto García, direttore della Cattedra Unesco di bioetica e diritti umani, “il nostro mondo globalizzato ha bisogno di uomini e donne con competenza e virtù atti ad assumere l’impegno della cura del nostro focolare comune; persone creative capaci di trovare le convergenze nelle idee, dei talenti e delle risorse che puntano al bene comune. Con dedizione, ottimismo e mutuo rispetto per l’altro”. “Mai come in questo momento abbiamo bisogno di azioni concrete ed efficaci prima che sia troppo tardi”, ha affermato monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, Ifad e Pam, per il quale “contadini, allevatori, piccole aziende agricole familiari richiedono cittadinanza nelle politiche e nell’azione economica perché possa risplendere l’importanza del loro lavoro e non solo le statistiche della produzione”. Secondo Maria Laura Da Rocha, rappresentante permanente del Brasile presso la Fao, Ifad e Pam, l’enciclica “ha portato, nel giusto momento, gli elementi etici che ci orientano nel necessario e urgente cambiamento di paradigma verso la sostenibilità e verso la pace che essa potrebbe propiziare”. “Papa Francesco – ha affermato Massimo Losito della facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum – ci ricorda che in questa rete di relazioni entra a pieno diritto la nostra terra e la scienza dell’Ecologia, scienza eminentemente sistemica prima che sistematica”.