“Era ora che qualcuno cominciasse ad andare oltre gli slogan del ’68. Era ora che si cominciasse veramente una riflessione seria nell’interesse dei bambini, delle persone, dell’ecologia integrale”. Così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, commenta oggi, a margine della cerimonia del Premio internazionale del Volontariato internazionale, la presa di posizione delle femministe riunite nel gruppo “Se non ora quando” contro l’utero in affitto e la maternità surrogata. “Sono felicissimo che se ne siano rese conto – afferma, rispondendo al Sir – e comincino a far sentire anche la loro voce, che vale più della mia voce, perché a volte sembra che io debba farlo per mestiere. Non lo faccio per mestiere ma perché credo veramente nell’uomo e nell’ecologia integrale”.
“Mi fa sempre impressione – aggiunge – questo scandalizzarsi, stracciarsi le vesti, di fronte ad alcune situazioni, ad esempio la distruzione di una foresta che viene purtroppo depredata, senza vedere poi che l’umanità stessa viene depredata attraverso forme come l’aborto e altre modalità. Si può piangere per gli alberi abbattuti e non si piange per le persone uccise? Qui manca la logica”.
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