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“Strana … mente artista” A tu per tu con Claudio Michetti, scultore


Di Carlo Gentili

Claudio Michetti nasce il 10.11.1963 ad Acquasanta Terme (AP), Cio che caratterizza le sue sculture eÌ la struttura dinamica che riflette il bisogno dell’artista di trasmettere la sua energia creativa in una varietaÌ di forme mutevoli e in continua evoluzione. A partire dal 1990 partecipa a numerose collettive e personali. Dal 2009 eÌ Direttore Artistico del Simposio di Scultura “Le Forme del Travertino” di Acquasanta Terme. Tra i suoi riconoscimenti si ricordano:

  • –  1° Premio al 2° Concorso Nazionale di Scultura di Spinetoli (AP) 1996;
  • –  Rassegna “Scultura Viva” a S. Benedetto del TR. edizioni 1997 e 2005;
  • –  IV premio al Concorso Nazionale di scultura della Camera di Commercio di Ascoli Piceno 1998;
  • –  1° Premio sezione scultura Premio Internazionale dell’Arte della CreativitaÌ e della Cultura “Pesaro Arte 2015”;
  • –  2° Premio sez. scultura alla Triennale di Arti Visive di Ferrara 2015.

Percheì si crea? Cosa intendi trasmettere con le tue opere?
Creare eÌ una necessitaÌ, un bisogno cosiÌ forte ed immenso che difficilmente se ne puoÌ fare a meno. Nasce dentro di te, si manifesta nelle azioni, nei comportamenti, nelle relazioni, in cioÌ che osservi, in quel dolce quanto amaro sentire capace di donare l’unicitaÌ e l’ebbrezza dell’entusiasmo. Quando scolpisco sono con me stesso, cerco nella materia di trasferire quell’energia che mi appartiene. E’ cosiÌ che la materia assume una sua anima, inizia una nuova vita. Questa particolare convivenza, quando eÌ ai suoi massimi livelli, eÌ capace di donare emozioni.

 Se dovessi spiegare in poche righe il tuo pensiero artistico ad un ragazzino, cosa gli diresti?
Credo che spiegherei l’arte come se fosse un gioco. Un gioco che inventi e costruisci secondo la tua fantasia. Un gioco che ti porta a sperimentare e ricercare sempre nuove vie e nuove regole, in questo modo ci si diverte e nello stesso tempo si cresce e ci si scopre capaci di realizzare, di costruire qualcosa secondo le proprie attitudini che favorisce e rende migliore quei terreni dove tutti possono esprimersi in piena liberta.
Ecco allora che l’arte ti offre la possibilitaÌ di esprimere il tuo sentire e manifestare in quella naturale spontaneitaÌ cioÌ che sei

Pensi che l’arte possa incidere nell’educazione e nella cultura?
Il genio creativo eÌ il motore propulsore dell’umanitaÌ. E’ la capacitaÌ di guardare al futuro, di immaginare lo spazio e creare nuovi orizzonti. La cultura, in quanto tale, eÌ animata da queste energie che la rendono dinamica nelle sue forme interpretative. Pertanto proprio in virtuÌ di questi aspetti credo che l’arte abbia quella capacitaÌ formativa di trasmettere la curiositaÌ necessaria per rendere l’animo sensibile alle cose e alla realtaÌ che si osserva.

Percheì l’Italia-Patria dell’arte- eÌ cosiÌ disattenta all’arte ed alla cultura?
Trovo che in una larga fascia della popolazione italiana ci sia una forte sensibilitaÌ verso le molteplici espressioni artistiche, lo dimostrano le numerose iniziative che si promuovono in tal senso, mostre d’arte, reading di poesia, spettacoli vari, concerti e molto altro ancora. Quello che emerge, peroÌ, eÌ che spesso queste iniziative partono da privati o da associazioni culturali mentre sono mancanti le istituzioni. Sono convinto invece che la cultura, l’arte e la conoscenza, sono essenziali e contribuiscono in modo determinante affincheì le societaÌ riescano ad affrontare le difficoltaÌ del nuovo vivere e ad avere una visione del mondo coerente con i tempi.

Il tuo ricordo piuÌ bello legato all’arte?
Risale all’etaÌ dei miei 12 anni circa e riguarda una biennale d’arte organizzata nel mio paese. Quando la visitai scoprii che sculture in ferro avevano occupato lo spazio del nostro campetto di calcio erano tubi enormi che si intrecciavano, mentre nelle aule della scuola vi erano dipinti di tele bianche con dei semplici punti e poi un gran gioco di effetti di luci colorate lungo i corridoi. E’ stata un’esperienza unica ed importante per un piccolo paese come il mio. Mi incuriosiva, era completamente al di fuori della mia quotidianitaÌ. L’arte per me era ancora dipingere paesaggi e rappresentare la realtaÌ;  un punto nero su di una tela bianca mi disarmava e allo stesso tempo mi faceva riflettere. Da qui ho capito che ci sono cose che riescono ad innescare un processo capace di indirizzare il pensiero su nuove sensazioni che hanno in qualche modo la capacitaÌ di influenzare il proprio vivere.

Arte come altruismo o arte come egoismo?
Il processo creativo eÌ una cosa intima e personale, ma nel momento in cui l’opera eÌ completata diventa qualcosa che appartiene a tutti.

L’artista eÌ solo un sognatore boheìmien staccato dalla realtaÌ o concentra in seì una personale visione del mondo che la societaÌ deve saper ascoltare?
L’artista ha una sua visione del mondo, eÌ un sognatore percheì vuole dare un suo contributo affincheì la realtaÌ possa essere vista in modo diverso, migliore e piuÌ a misura d’uomo.

Arte e spiritualitaÌ nella tua opera. Spirito religioso o misticismo entrano nelle tue opere?
In questi ultimi anni i miei lavori hanno assunto forme semplici ed essenziali, il tutto in una struttura basata su verticalismi accentuati. In questa esigenza di leggerezza e di elevazione c’eÌ sicuramente una ricerca che mi porta a contatto con il mio essere interiore fino a cercare nelle ragioni dello spirito il mio cammino. 

Contatti Claudio Michetti
michettic@libero.it
FB: Claudio Michetti Scultore

 

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