X

La Fochera in diocesi: San Benedetto del Tronto, Comunanza, Montelparo, Grottammare…

Sacra Famiglia
Parrocchia Sacra Famiglia
Parrocchia Sacra Famiglia
Parrocchia Sacra Famiglia
Parrocchia Madonna della Speranza
Madonna della Speranza
Monteprandone
Comunanza3
Comunanza2
Comunanza
San Pio X
SS. Annunziata
SS. Annunziata
Madonna del Suffragio
Monteprandone
Grottammare
Madonna di Fatima

Di Michele Rosati, foto delle varie parrocchie della diocesi

DIOCESI – Il 9 dicembre: il giorno della Fochera…” si racconta che nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294 alcuni angeli trasportarono in volo da Nazareth a Loreto la Casa di Maria atterrando proprio sulla cima di una collina coperta di allori a metà strada tra la città di Recanati e il suo porto; da allora ogni anno in questa notte in varie località della costa adriatica e non solo, si accendono dei falò in ricordo di questo avvenimento per illuminare (come dicevano i nostri nonni) la strada agli angeli” …nel segno della Tradizione!

Di Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – Simpaticissima l’iniziativa che ha intrapreso anche quest’anno l’Azienda Agricola Gabriele Vitali per ricordare la ricorrenza della traslazione della Santa Casa della Madonna a Loreto!

Ha organizzato un enorme falò, che da queste parti “se mindùa  FOCARO’” (traduzione letterale: “si dice Focaraccio”) senza trascurare l’intrattenimento di centinaia di persone provenienti da tanti paesi e provincie limitrofe (venivano anche dall’Abruzzo). Al momento dell’accensione e dello sviluppo del fuoco tutti hanno fatto cerchio, pregando, intorno alle altissime e generosissime fiamme che illuminavano e riportavano alla mente il ricordo del percorso della Casa della Madonna!

Prima, del raccoglimento religioso però, gli intervenuti hanno potuto soddisfare la curiosità per i preziosi prodotti enologici della casa, la cultura locale e la …. gola!

La serata era iniziata nel grandissimo locale dove si erano tutti concentrati, per assaggiare specialità locali quali salumi, formaggi, pizza e verdure fritte! Il tutto è stato preparato alla grande da “I Cuochi Pasticcioni”, i loro collaboratori e collaboratrici. Gli eccezionali vini rossi e bianchi della “Cantina Vitali” di Gabriele ed Elisabetta hanno annaffiato ogni prelibatezza!

La musica di Loris Ferretti e dell’Organetto suonato da nonno Lino (con un intermezzo “favoloso” del pronipote Giulio Vitali – figlio di Gabriele ed Elisabetta- che alla sua tenerissima età è già un virtuoso dello strumento!) rallegrava un ambiente già, di per se, frizzante e caloroso.

Ci sono stati anche momenti di poesia dialettale, adatta alla bisogna, con la declamazione di Giuseppe Mariucci (presidente della locale Associazione Culturale-Compagnia Teatrale IL MURELLO) di alcune poesie scritte da poeti montelparesi! Li ricordiamo citando solo alcuni versi di quanto letto:

di Danilo Cappella,

“A Madonna de i Cuppiti”

Su cocchi…svejeteve, ecco i tucchitti!
Lesti…! Passa a Madonna de i cuppitti!
[…….]

Anghe se non sapete ‘na preghiera,
vasta ‘na bbella frase, ma singera!
[…….]

Pure se negne, è freddo e quasci jela,
prima ch’è notte e ‘ndocca u cambano’,
rcojete zeppe e frasche jo dde fora,
pe’ prepara’ ‘nu bbellu focaro’!
[…….]

Jete a chiama’ u prete su la chiesa,
‘vvisete tanda jende su le vie,
pure se sta’ de fori tando pesa,
c’è da prega’, canda’ le litanie!

L’idea, nata anche per far conoscere questa piccola ma vivace azienda che produce vini di grande qualità, è stata avvalorata dalla voglia di ripetere gesti e tradizioni antiche come i fuochi che si accendono in onore del passaggio della Casa della Madonna che gli Angeli hanno, cosi dice la leggenda, trasportato da Nazareth a Loreto in quella memorabile notte del 9 dicembre 1294. I fuochi dovevano illuminare la strada celeste. Intorno al fuoco si pregava, si suonava, si danzava.

A dimostrazione della dedizione e dell’amore di questa famiglia di viticultori alla Madonna di Loreto basta osservare la parete della loro casa: sopra alla scala che accede all’abitazione, risalta, in un’apposita nicchia, proprio la sua statua!

Tutti, grazie alla voce di stornellatori, ai suoni nostalgici dell’organetto e ai poeti, hanno cantato, danzato, sognato e fatto festa. Proprio come un tempo!

Redazione: