SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Martedì 8 dicembre si è conclusa presso la Parrocchia San Benedetto Martire la novena per l’Immacolata Concezione.
Il pomeriggio di preghiera è iniziato presso la Cattedrale Madonna della Marina con la recita del Santo Rosario alle ore 16,00.
Al termine è seguita la solenne celebrazione presieduta dal Vescovo Carlo Bresciani.
Durante l’omelia il Vescovo Carlo ha dichiarato: “Con la concezione Immacolata di Maria Dio incomincia a dare gli ultimi ritocchi al suo progetto di misericordia che aveva già annunciato ad Adamo ed Eva nel momento in cui lasciavano a causa del loro peccato il giardino dell’Eden.
Promise loro che attraverso la collaborazione di una donna avrebbe vinto il tentatore che li aveva indotti nel peccato. Dio non si è dimenticato della sue promesse, ma aveva bisogno di preparare una dimora degna di suo figlio, un Figlio di Dio, una dimora non contaminata dal male, tutta santa e immacolata. L’Immacolata è preludio di una maternità del tutto eccezionale: il figlio di Dio non poteva essere generato da una donna segnata in qualche modo dal peccato, ma solo da una donna non contaminata dal peccato di Eva. Una tale donna solo Lui poteva prepararla fin dal seno di sua madre e così ci ha donato Maria Immacolata.
Potremmo dire che Dio stesso con Maria incomincia a preparare il presepio, il grembo materno in cui deporre Gesù suo Figlio, la mangiatoia in cui avrebbe assunto il primo gustoso nutrimento su questa terra, il caldo riparo in cui, ancora indifeso, cullarsi custodito dalla tenerezza di una madre gravida che con dolcezza accarezza il proprio ventre rigonfio di una vita ansiosa di venire alla luce.
L’Immacolata è la culla pronta, accogliente, adeguatamente adornata, di una donna in attesa che il dono di Dio la occupi facendola vibrare della vivacità di una vita che cresce nell’intensità di un dialogo segreto e dolcissimo tra madre e figlio.
Maria non lo sa ancora, ma Dio sta operando in lei e attraverso lei per venire incontro con infinita e impensabile misericordia all’umanità intera. A suo tempo, Dio avrà bisogno del suo sì, ma Egli previene sempre con il suo amore e prepara la possibilità che quel sì che chiede possa essere detto non a vuoto. Lei stessa non lo sa, ma con la sua fede, custodita e coltivata nei segreti dialoghi intimi con Dio contemplando le albe rosse di un sole che lentamente fa capolino sulla terra o nelle lunghe serate rischiarate solo dalla luce fioca di una tremolante candela, si sta preparando a compiti impensati che farebbero venire le vertigini anche alla più coraggiosa e fantasiosa delle ragazze non solo di Palestina, ma del mondo intero.
Ma, attraverso lei, silenziosamente, i tempi della misericordia di Dio si vanno compiendo, le promesse fatte ad Adamo ed Eva si vanno attuando; lei stessa è aurora della nuova creazione che si va compiendo dentro una vita apparentemente comune, non diversa da quella delle ragazze del suo paese, fatta dalle mille preoccupazioni quotidiane che mostrano la sua eccezionalità di donna su cui si è posato lo sguardo pieno di benevolenza di Dio forse solo per la serenità con la quale vengono affrontate le gioie e le fatiche di ogni giorno, fidandosi totalmente di Dio. Solo l’occhio penetrante di Dio vede ciò che va maturando in lei e scruta il momento in cui potrà portare a compimento il suo disegno di renderla madre di suo Figlio, lasciando intatta la sua verginità.
Tutto si prepara silenziosamente in uno sperduto paesino di Palestina, fuori dai clamori di coloro che pensano di avere in mano le sorti del mondo, ma dietro tutto questo c’è la sapiente mano misericordiosa di Dio che attraverso Maria vuole giungere a fare all’umanità il dono più grande che pensiero umano abbia mai concepito, quello di un Dio che prende carne in un corpo fragile di donna, reso tabernacolo purissimo dell’Altissimo.
Davvero con san Paolo possiamo esultare nella lode: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo”. Benedetto Dio che ha pensato di mandarci suo Figlio, preparando una madre degna di lui; benedetto Dio che ci ha donato Maria, madre immacolata di Suo Figlio; benedetto Dio che attraverso Maria viene incontro a tutti noi con l’amore di un padre che va in cerca del figlio smarrito per trarlo dalle pastoie di una vita ingarbugliata, priva di luce e di speranza; benedetto Dio, perché attraverso l’Immacolata concezione di Maria ci apre uno squarcio che ci permette di sbirciare sull’umanità nuova di cui ci vuole fare partecipi, liberandoci dal male che c’è in noi.
O Maria, tu sei la nostra speranza. Tu tabernacolo pronto ad accogliere l’atteso dalle genti, mostraci come prepararci ad accogliere in noi nel prossimo Natale quel Figlio di Dio che in te ha preso carne. Tu strumento della misericordia infinita del Padre, mostraci come spandere questa misericordia nel nostro mondo impregnato di odio e di violenza come il prossimo Giubileo della Misericordia voluto dal nostro papa Francesco ci invita a fare. Tu, madre e custode purissima della Parola di Dio, chiedi per noi la perseveranza nella fede e nelle buone opere fino al giorno del nostro incontro finale con il Figlio tuo, nostro Dio e Signore.”
Al termine della celebrazione è iniziata la solenne processione verso l’Abbazia di S. Benedetto Martire dove si è svolta la cerimonia del rinnovo del voto alla Madonna Immacolata che si ripete dal 1855, quando la città fu colpita dal terribile “cholera morbus” che fece centinaia di morti.