MurelloDi Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – Si è da poco inaugurato il “Giubileo della Misericordia“. Noi, della compagnia Teatrale-Associazione Culturale “Il Murello” vogliamo ricordare il “Giubileo del mondo dello spettacolo del 2000”!
Tra i 25 milioni di fedeli che si portarono a Roma nel 2000, il 17 dicembre di quell’anno, c’eravamo anche noi della Compagnia Teatrale-Associazione Culturale “Il Murello” di Montelparo!

Era una domenica assolata, proprio come la giornata che si è presentata oggi, quella nella quale sbarcammo a Roma. Con il pullman di un espertissimo Guerrino Serafini (quel Pescarò che ci portò ovunque in Italia per le nostre centinaia di messe in scena) erano con noi anche tantissimi compaesani!

Eravamo sistemati, in Piazza San Pietro, nei rarissimi posti a sedere riservati proprio ed anche alla nostra Compagnia Teatrale-Associazione Culturale Montelparese.

Per poter essere presenti a questo evento ci impegnammo tantissimo! Alla fine, però, arrivò anche per la nostra minuscola Compagnia Teatrale l’autorizzazione a d esserci e a partecipare! Fummo accreditati tra i rappresentanti di quel mondo dello spettacolo che è arte, ingegno, espressione visiva e che è capace di toccare i cuori!

La compagnia ebbe poi la possibilità, dopo una mattinata del genere, di pranzare nientemeno che con Silvio Spaccesi! Il grande attore di origini maceratesi, che aveva avuto la possibilità di ammirarci e apprezzarci proprio qualche giorno prima, il 19 novembre 2000 nell’allestimento della Commedia dialettale di Filippo Cruciani “A Luna me raccondo’”, nel prestigioso palcoscenico del teatro Manzoni di Roma dove, a fine commedia, salì commosso ed entusiasta per complimentarsi con noi, volle essere a pranzo con il nostro gruppo accompagnato anche qui da Renato Sacripanti! Si rinsaldò, anche grazie a questo evento, quella grande amicizia che durerà fino alla sua morte, avvenuta il 2 giugno scorso!

Il Card. Roger ETCHEGARAY presentò così, in sunto, l’avvenimento del 2000!

“Ecco l’ultimo appuntamento di categoria del calendario giubilare. È dedicato a quello che viene definito il “mondo dello spettacolo”.

È veramente un “mondo”, un mondo variegato in cui si muovono gli artisti degli spettacoli, antichi e moderni, dalla danza al teatro, dalla musica al cinema, dai teatrini della fiera ai tendoni del circo. Tutti hanno in comune la vocazione di mostrare, di mostrarsi, sia per “convertire” come portatori di un messaggio, sia per “divertire” come artigiani della gioia.”

……..

E, quello che segue è un riassunto di quanto accadde, in quella piazza, in quel giorno! Tutto ciò rimarrà perennemente nei nostri cuori e nelle nostri menti: come dimenticare!

Artisti, attori, cantanti in piazza San Pietro” – esordì così Papa Giovanni Paolo II ed aggiunse: «Siate modelli positivi» Fu, questo, un monito ai divi, ai volti noti della televisione e del cinema che il pubblico ammira, venera e considera modelli da imitare.

E Alberto Sordi, a lui vicinissimo, disse al Papa: “Da chierichetto il parroco mi schiaffeggiò: cercavo di dare spettacolo anche in chiesa!”

E noi, “piccolissimi” attori amatoriali di una Compagnia Teatrale di un paesino sconosciuto (Montelparo), eravamo lì accreditati insieme a tutti gli altri (famosi o meno) artisti, attori, cantanti in una Piazza San Pietro gremitissima e festante, per quell’indimenticabile Giubileo degli Artisti.

Tanti i grandi personaggi dello spettacolo presenti, da Lino Banfi ad Alberto Sordi, da Monica Vitti a Annalisa Minetti, da Daniela Poggi a Dario Argento,  che avevano accettato l’invito del Pontefice. Ed erano lì! Emozionati anche loro e, per una volta, non protagonisti, ma spettatori, erano seduti ad ascoltare l’avvertimento lanciato dal Papa. «La gente guarda a voi con simpatia e interesse – disse ancora Wojtyla – per questo è vostro compito offrire modelli positivi e coerenti, capaci di infondere fiducia, ottimismo e speranza». E aggiunse: «Se avrete viva sensibilità per il bene, il vero, il bello, i prodotti della vostra creatività, anche i più semplici, saranno di buona qualità estetica e morale». E, agli addetti alla televisione (il più influente mezzo di comunicazione): «La società deve essere grata a chi produce e realizza trasmissioni e programmi intelligenti e distensivi, divertenti senza essere alienanti, umoristici, ma non volgari. Diffondere autentica allegria può essere una forma genuina di carità sociale». Raccomandazioni che gli attori, ai quali erano mescolati clown e saltimbanchi con i loro colorati travestimenti, insieme a giovani majorettes, hanno mostrato di condividere.  A nome di tutti gli attori, parlò al Papa un Alberto Sordi emozionatissimo! Egli, prendendo spunto dal passato di attore del Pontefice, in gioventù autore e attore teatrale, parlò della sua personale esperienza di fede. «La saluto a nome del mondo dello spettacolo del quale faccio parte da una vita – disse Sordi parlando a braccio -. Mia madre mi ha impartito un’educazione cristiana e a quei principi ho cercato d’improntare la mia carriera. Da bambino facevo il chierichetto in Santa Maria in Trastevere, dove sono nato e vedendo la gente di fronte a me mi sembrava di stare sul palcoscenico. Così mi presi uno schiaffone dal parroco, infastidito dalla mia voglia di esibirmi. Poi attore lo diventai davvero. Quell’esordio mi ha portato fortuna». Sordi poi ringraziò il Pontefice per tutto quello che faceva per l’ umanità.

Commosso anche Lino Banfi: «Ho voluto baciare la mano al Papa – spiegò tra l’altro -per avvicinarmi a una figura stupenda!». Un lungo abbraccio suggellò l’incontro fra il Papa e Annalisa Minetti.

Mai ritorno a casa fu di così grande felicità nel sentirsi appagati per una giornata veramente speciale: come non se ne presentano poi tantissime nella vita!

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