DIOCESI – Ricorre spesso nelle nostre chiese, soprattutto quelle nascoste o adagiate sulle nostri dolci colline del Piceno, una immagine estremamente significativa della Beata Vergine Maria, invocata sotto il titolo di Mater Misericordiæ, ancor più significativa se pensiamo che siamo da giorni ormai nell’Anno Santo che Papa Francesco ha voluto dedicare alla Divina Misericordia, aprendo lo scorso otto dicembre il Giubileo Straordinario nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, la cui Porta Santa spalancata ci suggerisce continuamente l’immagine di una Chiesa che accoglie senza distinzioni ed esce verso l’Umanità per annunciare “un Anno di Grazia del Signore” (Lc 4, 19). Lo stesso Pontefice, nel chiudere la Bolla di Indizione Misericordiæ Vultus, annota: “Il pensiero ora si volge alla Madre della Misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. Il suo canto di lode, sulla soglia della casa di Elisabetta, fu dedicato alla misericordia che si estende « di generazione in generazione » (Lc 1, 50). Anche noi eravamo presenti in quelle parole profetiche della Vergine Maria. Questo ci sarà di conforto e di sostegno mentre attraverseremo la Porta Santa per sperimentare i frutti della misericordia divina” (MV, 24). La Madonna della Misericordia, come popolarmente la chiamiamo, è raffigurata con le braccia aperte, proprio in segno di pienezza di Grazia, come il suo Grembo ricolmo dello Spirito Santo, e il suo Manto, che copre una moltitudine di Fedeli, in segno di protezione e di intercessione, è sorretto aperto da Angeli Ministranti, che indicano con lo sguardo che a Lei, Madre di ogni Grazia, occorre indirizzare la preghiera per chiedere e ottenere Misericordia.
Esemplare è l’icona affrescata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Viminato in Patrignone, di cui è stata realizzata una gigantografia a colori, che campeggia già da alcune settimane nella controfacciata della Basilica Cattedrale di San Benedetto del Tronto, Segno mariologico di richiamo a quella Misericordia che siamo chiamati a ricevere e a donare in questo Tempo Santo, attraversando la Porta aperta dal nostro Vescovo Carlo Domenica scorsa, 13 dicembre.