“La sfida che oggi ci si presenta è – come ci ha ricordato Papa Francesco nel Messaggio per la XLIX Giornata mondiale delle comunicazioni sociali – reimparare a raccontare, non semplicemente a produrre e consumare informazione… L’informazione è importante ma non basta, perché troppo spesso semplifica, contrappone le differenze e le visioni diverse sollecitando a schierarsi per l’una o l’altra, anziché favorire uno sguardo d’insieme”, sottolineano che l’Ufficio Stampa della Fondazione Migrantes e l’Ufficio Comunicazione di Caritas Italiana nella lettera a Ezio Mauro, direttore di Repubblica, in relazione al titolo di un articolo, “Porte chiuse agli immigrati la solidarietà flop delle parrocchie” pubblicato oggi. “Nel ‘Vademecum’ dei vescovi italiani è affidato a Caritas e Migrantes anche questo tassello importante di una informazione del fenomeno migratorio nelle nostre comunità, come momento previo all’accoglienza, per una più consapevole e larga partecipazione. Così come all’attenzione all’accoglienza nel ‘Vademecum’ viene unita – con l’iniziativa di 1000 microprogetti e la campagna lanciata da Caritas Italiana, Focsiv e Missio ‘Il diritto a rimanere nella propria terra’- l’attenzione ai Paesi e alle situazioni di provenienza dei richiedenti asilo e rifugiati”, prosegue la lettera.
“Un’informazione completa e responsabile chiede dunque di accogliere, con umiltà, l’appello del Papa. Forse si avrà qualche contatto o qualche copia venduta in meno, ma si potrà dire di aver usato bene il potere delle parole, di aver fatto buona comunicazione, che può aprire uno spazio per il dialogo e la comprensione reciproca”, concludono l’Ufficio Stampa della Fondazione Migrantes e l’Ufficio Comunicazione di Caritas Italiana.