Lettura
La prima domenica dopo il Natale ci fa celebrare la festa della Santa Famiglia, modello di santità per ogni famiglia. Parliamo di quella santità che il Signore chiede a ciascuno e che si costruisce accogliendo la vita di tutti i giorni – a volte anche faticosa e fatta di momenti di crisi, come quello descritto nel Vangelo –, con semplicità e disponibilità, attraverso il dialogo, il cammino fatto insieme, l’attenzione all’altro, il desiderio e la ricerca di Dio, perché sia il centro della propria vita e di quello della propria famiglia. Questo è quanto sembra dirci oggi il Signore.
Meditazione
Giuseppe e Maria perdono Gesù. Che modo è mai questo di celebrare la famiglia? Seppure sembri un paradosso, anche questa scena di crisi familiare può dirci qualcosa. È facile immaginare i due genitori nel momento in cui si accorgono che il figlio non c’è più: è passato già un giorno intero, sono in viaggio. Si saranno fatti prendere dall’angoscia, chissà, forse avranno anche discusso: la crisi fa parte della vita di ognuno e di ogni famiglia… perché non anche della santa Famiglia? Ma c’è una cosa molto bella che i due fanno, essenziale perché la vita familiare non muoia: cominciano a cercare insieme il figlio. Non ognuno per conto proprio, magari dopo aver litigato, ma insieme. La crisi fa parte della vita di tutti, non è uno scandalo; quello che è importante è che si cerchi e si custodisca il dialogo, ricucendo eventuali dissensi, cercando di crescere insieme. Maria e Giuseppe tornano quindi sui loro passi. Vanno a Gerusalemme a cercare Gesù, che è il figlio, certo, ma anche il Signore. E questo ci dice che, se non c’è Dio al centro della vita di una famiglia, c’è qualcosa che non funziona. È Lui, con la sua presenza, a custodire il cammino di ogni coppia, è il suo amore in loro che li fa crescere. Ogni famiglia ha bisogno di fondarsi su di Lui, di cercarlo e di riconoscerlo presente nella sua storia, perché è Lui che la apre agli altri. Quando Maria e Giuseppe trovano Gesù, egli quasi li rimprovera: perché guardate a voi? Io devo occuparmi delle cose del Padre mio! La famiglia muore se si chiude su di sé. Essa, con al centro il Signore, è chiamata a creare comunione in sé e ad aprirsi così alle relazioni. È tutta qui la santità.
Preghiera
«Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella. Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare, voi che mangiate un pane di fatica: al suo prediletto egli lo darà nel sonno» (Salmo 26,1-2).
Agire
Oggi andrò a Messa, se possibile, con tutta la famiglia, per rendere grazie insieme al Signore della nostra vita e affidarci a Lui.
Zenit, Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it,
0 commenti