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VIDEO A Natale la Chiesa che accoglie: Pranzo di Natale alla Ss. Annunziata

foto di Annamaria Bordo
foto di Annamaria Bordo
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Foto di Annamaria Bordo

Le feste del Natale hanno il sapore della famiglia, delle cose buone da mangiare, dei doni da scambiare, ma c’è da ricordare che il Bambino Gesù è nato ospite di passaggio in un alloggio che ha accolto questa famigliola lontana da casa, abbracciato da pastori dediti al duro lavoro notturno di guardia dei greggi. Colui che nasce povero chiede di accogliere i poveri, chi vive la solitudine per la vecchiaia, la malattia, scelte che chiedono misericordia. Così anche quest’ anno la chiesa della SS. Annunziata ha ospitato il pranzo di Natale. Un pranzo per permettere a tutti di trascorrere in compagnia e con dignità il giorno di Natale, per ritrovarsi insieme come fratelli nella gioia.

È ormai una tradizione consolidata questa, così come in tutte le famiglie che formano le loro tradizioni nelle ricorrenze, anche la comunità dell’Annunziata grazie all’impegno e all’intuizione del Centro di Solidarietà, continua a proporre questa esperienza, sempre accolta con partecipazione dal parroco, don Gianni prima e ora don Anselmo, al suo primo Natale all’Annunziata. Da ormai dieci anni grazie al contributo davvero di tanti e in tante forme diverse, ognuno secondo ciò che può e non solo, è possibile accogliere in un giorno particolare come quello di Natale circa 200 persone.

L’aiuto e la vicinanza delle persone della comunità parrocchiale e non solo, che condividono un timballo o una torta, la Caritas, i ragazzi che si mettono al servizio, i cuochi, coloro che lavano i piatti, chi ha offerto qualcosa, ogni piccolo aiuto è un grande segno per le persone che vengono. In questi anni davvero tante persone hanno contribuito alla realizzazione del pranzo e si sono arricchite dell’esperienza della condivisione e del servizio, ogni piccolo gesto, anche solo una presenza, un saluto come vicinanza può essere un grande segno di accoglienza e amore che la Chiesa può esprimere verso gli uomini e le donne, i poveri, gli anziani, gli ultimi che si ritrovano a pranzo insieme, ma anche verso coloro che decidono di mettersi al servizio con gioia. Ci sono coloro che tornano come in una grande famiglia che si ritrova a fare festa, qualche ragazzo che già si prenota per dare una mano nel servizio dell’anno prossimo, è la solidarietà concreta che si fa condivisione.

Tutta la comunità è cresciuta nella consapevolezza che la Chiesa è davvero una casa accogliente che apre le porte e invita alla mensa della condivisione dopo aver celebrato insieme, così come ci insegnano gli Atti degli Apostoli. Le navate dove i banchi lasciano il posto alle tavolate, ricordano che la Chiesa nasce nelle case ed è casa. Oggi anche i gesti eloquenti di papa Francesco ce lo ricordano, nel suo sostare a pranzo con la Caritas, nel suo invitare a non tenere le porte della Chiesa chiuse, rischiando di tenere anche Gesù chiuso dentro, nel suo invitare i Pastori ad avere l’odore delle pecore.

I ragazzi del servizio

È un segno anche per la società civile, una testimonianza concreta di gratuità e disponibilità, del resto il sindaco è sempre stato presente per un saluto in questi anni e anche questo Natale, con l’augurio che sia un segno e un richiamo all’attenzione verso chi ha bisogno nell’impegno per la città di tutti coloro che vi si mettono al servizio.

Monica Vallorani: